L’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti ne ha per tutti.
Il golpe del 2011, il governo Monti e anche l’Europa sono gli argomenti che tratta in un’intervista a ItaliaOggi.
“L’attuale classe politica europea ha una caratura ben diversa da quella che si prodigò per far nascere l’Unione europea. La sequenza degli eventi principali accaduti in Europa negli ultimi due decenni (l’ampliamento, l’euro e la crisi) ha messo a dura prova le strutture economiche e politiche. Ciò che è emerso è stata un’asimmetria tra la necessità di una politica in grado di gestire i problemi e l’effettiva capacità politica di gestirli”.
Tuttavia, sottolinea Tremonti, “bisogna essere ottimisti. L’America ci ha messo due secoli per costruirsi come Continente, noi abbiamo appena 70 anni. Dobbiamo procedere. Abbiamo la possibilità per farlo anche se i trattati europei non parlano mai di crisi e fanno male perché dovevano prevedere situazioni di criticità. Invece riceviamo dieci chilometri di regole europee ogni anno come se niente fosse. Ma così si arriva allo scollamento tra i vertici europei e la gente”.
Ma a far discutere sono soprattutto le parole rivolte a Mario Monti:
“Anche noi dobbiamo fare una riflessione: non ci sarebbe stato tutto quel terremoto verso la Grecia se il debito non fosse stato nella pancia di banche tedesche e francesi. Del resto lo stesso golpe avvenne contro l’Italia, nel 2011, quando per mano tedesca e francese e con l’appoggio della ‘quinta colonna’ italiana, invece di permetterci di votare hanno fatto venire il governo Monti, che ci ha portato via i soldi e li ha dati alla Germania e alla Francia per salvare le loro banche. Quello fu un episodio di assoluto squallore”.