Monsignor Viganò, l’appello sul Papa gela tutti: “Stanno facendo qualcosa di grave”
Monsignor Carlo Maria Viganò, figura nota per le sue posizioni controverse e la sua aperta opposizione a Papa Francesco, è tornato al centro del dibattito ecclesiastico con un video pubblicato sul suo canale YouTube. Le sue recenti dichiarazioni hanno sollevato interrogativi e preoccupazioni tra i fedeli, specialmente in un momento delicato per il Vaticano, in cui Papa Francesco è ricoverato in gravi condizioni presso il Policlinico Gemelli.
Nel suo messaggio, Viganò ha avanzato l’ipotesi che la reale condizione di salute del Pontefice possa essere nascosta al pubblico. “C’è chi ritiene che il Papa sia già deceduto e che lo si tenga nascosto”, ha affermato, alimentando teorie cospirazioniste su presunti giochi di potere interni al Vaticano. Secondo lui, esisterebbe una strategia volta a garantire la continuità della linea progressista della Chiesa, orchestrata da quella che definisce la “deep church bergogliana”.
In un contesto già segnato da divisioni, Viganò ha descritto i vertici ecclesiastici come in preda al panico, intenti a raccogliere consensi tra i cardinali per designare un successore che continui la “rivoluzione bergogliana”. Tali accuse, sebbene prive di prove concrete, hanno trovato risonanza tra alcuni settori conservatori della Chiesa.
Non si è fermato qui: Viganò ha lanciato ulteriori accuse, insinuando che forze interessate stiano approfittando della crisi di Papa Francesco per coprire i propri crimini. Ha anche menzionato tensioni tra la Conferenza Episcopale e l’amministrazione di Donald Trump, collegando la situazione a scandali riguardanti l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (USAID) e suggerendo che la Chiesa cattolica possa essere coinvolta in affari poco chiari legati all’immigrazione.
Uno degli aspetti più inquietanti delle sue dichiarazioni riguarda il futuro della Chiesa dopo la possibile scomparsa di Papa Francesco. Viganò ha lanciato un accorato appello ai cardinali, esortandoli a impedire che la “gerarchia progressista” possa insediare un successore in linea con il pontificato di Bergoglio. “Occorre impedire che un altro usurpatore salga sul Soglio di Pietro”, ha dichiarato, descrivendo la situazione come una “occupazione” della Chiesa da parte di forze corrotte.
Le reazioni alle sue affermazioni sono state contrastanti. Mentre i settori più conservatori della Chiesa hanno accolto con favore le sue parole, considerandolo un difensore della tradizione, il Vaticano e gran parte della comunità ecclesiastica hanno respinto le sue affermazioni come irresponsabili e pericolose. Molti fedeli hanno espresso indignazione per il tempismo delle sue dichiarazioni, sottolineando l’importanza di unità e preghiera in un momento così delicato.
Il profilo di Monsignor Viganò è caratterizzato da una lunga serie di dichiarazioni esplosive e attacchi a Papa Francesco. Nel 2018, aveva chiesto apertamente le dimissioni del Pontefice, sostenendo che fosse complice nella gestione di scandali legati agli abusi sessuali. Queste prese di posizione lo hanno portato a essere isolato dalla Santa Sede, culminando nella sua scomunica.
In conclusione, le parole di Viganò si inseriscono in un contesto complesso e delicato, dove il rischio è che tali dichiarazioni contribuiscano solo ad aumentare le tensioni, minando ulteriormente l’unità della Chiesa in un momento già critico.