MOGHERINI, NON SOLO 26MILA EURO AL MESE: SE I CITTADINI EUROPEI CONOSCESSERO BENEFIT, BONUS E SUSSIDI CHE RICEVONO GLI EUROCRATI, ALTRO CHE ”CASTA”
Maurizio Carucci per ”Avvenire”
Gli eurodeputati del M5s attaccano i commissari dell’ Unione Europea per i loro stipendi «esorbitanti », che «sono uno schiaffo agli oltre 100 milioni di poveri».
Il parlamentare europeo Ignazio Corrao spiega che il presidente della Commissione Jean Claude Juncker «percepisce il 138% dello stipendio del funzionario con più alto grado della Commissione e cioè 27.436,90 euro al mese», mentre l’ alto rappresentante per la politica estera «Federica Mogherini 25.845,35, i vicepresidenti 24.852,26 euro al mese» e «tutti gli altri commissari 22.852,26 euro al mese».
A pochi mesi dalle elezioni europee, i grillini hanno spostato la lotta ai costi della politica italiana a quelli dell’ Ue.
«Abbiamo tagliato i privilegi in Italia. Ora tocca all’ Europa. Noi andiamo avanti decisi. Lo tsunami sta arrivando anche a Bruxelles e Strasburgo», scrive su Facebook Luigi Di Maio, rilanciando un post del M5s Europa che contiene la proposta per il taglio agli stipendi dei commissari Ue.
Anche l’ altro leader grillino Alessandro Di Battista sostiene la ‘campagna’ europea anti-sprechi. «Moscovici – quello che ha fatto le pulci all’ Italia sul reddito di cittadinanza – 22.367 euro al mese, oltre 1,3 milioni di euro in cinque anni. In totale gli stipendi della sola Commissione europea (il governo dell’ Unione per intenderci) sono costati ai cittadini europei oltre 38 milioni di euro. Il Movimento 5 stelle intende, oltre a chiudere la sede di Strasburgo per risparmiare 200 milioni di euro all’ anno, intervenire drasticamente sugli stipendi dei commissari Ue. È ora di finirla con queste oscenità», scrive su Facebook Di Battista.
Le critiche agli stipendi dei rappresentanti delle istituzioni Ue «non sono nuove», ma «dobbiamo attenerci alla realtà e non alla mitologia»: lo dice il portavoce del presidente della Commissione Ue Juncker, precisando che i salari rientrano in un sistema «deciso dai co-legislatori », cioè governi e Parlamento Ue, e che evolvono «in linea con l’ inflazione». «I salari di tutto il personale europeo devono evolvere in linea con i salari dei funzionari degli Stati membri. In Belgio e Lussemburgo, dove lavora l’ 80% dello staff, il tasso d’ inflazione è stato del 2,1%. E l’ adattamento è di 1,5%. Questi sono i fatti, è legislazione, votata democraticamente da Consiglio e Parlamento», conclude il portavoce.
Gli europarlamentari pentastellati, tuttavia, replicano che «il regolamento 2016/300 del Consiglio del 29 febbraio 2016, che definisce il trattamento economico dei titolari delle alte cariche dell’ Ue, non è mai stato votato dal Parlamento. Gli eletti devono essere coinvolti in queste decisioni. Serve un dibattito pubblico e trasparente sugli stipendi dei commissari europei. Vanno tagliati».