Migranti, la Germania vuole rimandarne 20 mila in Italia: “Abbiamo fatto troppo”
Il governo di Berlino ha annunciato la volontà di ripristinare l’applicazione integrale del Regolamento di Dublino, sollecitando l’appoggio della nuova Commissione europea. Questa decisione arriva in un clima politico interno teso, a pochi giorni da elezioni cruciali in Sassonia e Turingia, e dopo l’attentato di Solingen, compiuto da un rifugiato che avrebbe dovuto essere espulso. La pressione dell’opinione pubblica tedesca sulla questione della sicurezza è palpabile e potrebbe influenzare significativamente i rapporti tra Roma e Berlino.
Berlino e il Regolamento di Dublino
Il Regolamento di Dublino, in vigore da oltre dieci anni, prevede che il Paese di primo approdo dei migranti sia responsabile della gestione delle richieste d’asilo. Tuttavia, l’Italia ha sospeso unilateralmente questa pratica nei confronti della Germania a dicembre 2022, citando l’insufficienza delle capacità dei centri di accoglienza a causa dell’alto numero di arrivi. Berlino, ora, sembra intenzionata a riprendere i trasferimenti, mentre il Viminale italiano mantiene la linea di non riprendere indietro i cosiddetti “dublinanti”
Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno tedesco, nel 2023 la Germania ha accolto 15.479 migranti dall’Italia, di cui solo 11 sono stati rimandati indietro. Nei primi sei mesi del 2024, su 6.031 arrivi, solo due sono stati riportati in Italia. Questi numeri evidenziano la sospensione de facto di una parte significativa degli accordi.
Le dichiarazioni di Berlino
Il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit, ha dichiarato in conferenza stampa che negli anni 2010 si riteneva che i Paesi ai confini esterni dell’Unione Europea fossero lasciati soli nella gestione dei rifugiati. La Germania, che ha accolto più di un milione e seicentomila rifugiati tra il 2014 e il 2015 e più di un milione di ucraini, sostiene di aver fatto la sua parte. Ora, però, cerca il supporto di Bruxelles per fare pressione sull’Italia affinché riprenda i trasferimenti di migranti.
La posizione italiana e le implicazioni future
Il governo italiano, per il momento, sembra deciso a mantenere la sua linea di fermezza, nonostante le pressioni tedesche e la possibile mediazione della Commissione europea. La ministra degli Interni tedesca, Nancy Faeser, ha annunciato misure più dure per scoraggiare i “dublinanti” dal tentare di attraversare il confine, compresa la cancellazione dei sussidi per chi riceve l’ammissione in altri Paesi.
Questa tensione potrebbe sfociare in una nuova crisi diplomatica tra Roma e Berlino, con potenziali ripercussioni su altri dossier condivisi a livello europeo. La strategia italiana di resistenza sarà sufficiente a mantenere il suo status quo fino al 2026, quando dovrebbe entrare in vigore il nuovo sistema europeo comune di asilo? La situazione resta aperta, con implicazioni che potrebbero estendersi ben oltre le questioni migratorie.