Michele Santoro a “L’aria che tira” senza freni: “Putin? Non è un mostro”

 

Reduce dal lancio del movimento Pace Terra Dignità, Michele Santoro è senza freni. Noto per le sue posizioni sul conflitto in Ucraina, il giornalista ultra-pacifista ha intrapreso un vivace botta e risposta con l’inviato del Corriere della Sera Lorenzo Cremonesi sull’attentato al Crocus di Mosca nel corso de “L’aria che tira”
“Il giornalismo – spiega in studio – si sta riducendo alla descrizione di Vladimir Putin come un mostro, un mentitore, che dice un sacco di balle. Non è un mostro, non è un mentitore e non sempre quello che dice sono balle. Descrivere Putin in questo modo è solo funzionale a una cosa: che volete fare la guerra”.

E ancora: “E quando si vuole fare la guerra non c’è altro modo che è quello di voler dipingere il proprio nemico come mancante di qualunque tratto umano. Come si fa dire che l’Ucraina non c’entra (sulla strage di Mosca ndr) quando in Russia esistono punti di resistenza ucraini molto forti. Ci potrebbero esser dei collegamenti. Non lo sappiamo. Dire il contrario è sbagliato. Dire che non c’entra assolutamente perché Zelensky ha detto questo può esser una balla democratica. Tenete il vostro demagogo, visto che lì le elezioni non si fanno. Avviciniamoci al nemico se vogliamo la pace”.

Il parere di Santoro

I toni si sono scaldati. In Ucraina “le elezioni non si fanno, gli oppositori non possono parlare perché li schiacciano in tutti i modi. Che descrizione fate dell’Ucraina? Un mondo perfetto?”, ha domandato. “Avviciniamoci al nemico per un accordo. C’è un clima da terza guerra mondiale. Se non è colpa dell’Occidente, di chi è colpa? Di uno solo? Non si può fare la pace quando c’è un solo colpevole. Voi volete fare la guerra. Se ci sono gli Stati Uniti è perché prima c’erano gli indiani. Quella democrazia si regge su un’attività di dominio. È un privilegio ma non possiamo disprezzare chi sta dall’altra parte del mondo”, ha concluso.