“Mi incontravo in segreto col Papa”: il biglietto a Renzi

Un rapporto fatto di incontri segreti, telefonate inaspettate e lettere scritte a mano. È la storia, raccontata in prima persona da Matteo Renzi nella sua ultima newsletter, del legame speciale che lo ha unito a Papa Francesco durante gli anni trascorsi a Palazzo Chigi. Un racconto intimo e personale che getta uno sguardo inedito sui retroscena della politica e della vita vaticana, svelando un’amicizia fatta di rispetto, confronto e umanità.

L’ex premier, con tono confidenziale, ripercorre i momenti più significativi dei suoi colloqui privati con il Pontefice, visite riservate alla residenza di Santa Marta, lontano dai riflettori e dal protocollo ufficiale. “Papa Francesco non amava i formalismi”, scrive Renzi, “e questo rendeva ogni conversazione con lui autentica, vera, umana”.

Incontri privati e spontaneità

Il racconto si apre con il ricordo del primo incontro, nell’aprile del 2014, subito dopo l’insediamento di Renzi a Palazzo Chigi. Un incontro familiare, a Santa Marta, in cui il Papa si è rivolto ai figli dell’allora premier con calore e semplicità. “Eravamo lì per incontrare il capo della Chiesa cattolica, ma ci siamo sentiti parte di qualcosa di più grande, grazie all’umanità che Bergoglio trasmetteva con ogni gesto”, confida Renzi.

Il retroscena delle Europee e la telefonata inaspettata

Un episodio emblematico è quello legato alle elezioni europee del 2014. Renzi, per senso istituzionale, decide di non incontrare il Papa, in partenza per la Terra Santa, per evitare strumentalizzazioni. La sorpresa arriva poche ore dopo, con una telefonata da un numero sconosciuto. Dall’altro capo del filo, Papa Francesco, che con un pizzico di ironia commenta: “Forse questi giovani politici non sono così male, dai. Forse, eh”.

Dialoghi su temi etici e la Legge sulle Unioni Civili

Il racconto rivela anche come i colloqui tra Renzi e il Papa abbiano affrontato temi complessi e controversi, come la Legge sulle Unioni Civili. In quei momenti, Renzi trovava nel dialogo con il Pontefice un’occasione per confrontarsi con apertura e rispetto. “Parlavamo di tutto”, scrive Renzi, “Francesco non era mai dogmatico. Sapeva ascoltare, ragionare, accogliere anche opinioni diverse”.

Firenze 2015: la scelta delle periferie

Il racconto si sofferma anche sul Congresso eucaristico del 2015 a Firenze, dove Papa Francesco manifestò la volontà di visitare le periferie, i luoghi dove l’umanità ferita cerca risposte. “Mi disse chiaramente: voglio vedere la realtà, quella vera”, ricorda Renzi, sottolineando la coerenza tra le parole e le azioni di Bergoglio.

La sconfitta referendaria e il sostegno del Papa

Un momento toccante è quello della sconfitta referendaria del 2016. Renzi, dopo le dimissioni, riceve una lettera scritta a mano dal Papa, un invito a rialzarsi e a guardare avanti con coraggio. “Quella lettera l’ho tenuta con me per quasi dieci anni”, confessa Renzi, “È stata una fonte di forza nei momenti difficili”.

Un’amicizia che dura nel tempo: le nozze d’argento

Il racconto si chiude con un episodio recente, l’incontro in occasione delle nozze d’argento di Renzi e sua moglie Agnese, nell’agosto 2024. Un incontro che conferma la continuità di un rapporto basato sulla stima reciproca e sull’umanità. “Nonostante il tempo passato, è rimasto lo stesso: diretto, umano, straordinariamente empatico”, conclude Renzi.

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