MESTRE, AUTOPSIA SUL CORPO DEL CONDUCENTE DEL PULLMAN

Sono giorni di grande cordoglio in Italia per il sinistro del bus avvenuto a Mestre. Erano circa le 20 di martedì 3 ottobre, quando un bus con a bordo 40 turisti è precipitato dal cavalcavia della Bretella, che da Mestre porta verso l’autostrada A4. Per cause ancora in corso di accertamento, il bus ha sfondato il parapetto ed ha fatto un volo di circa 15 metri, prendendo poi fuoco.

Il bilancio è gravissimo: 21 passeggeri deceduti e 15 feriti, di cui 5 gravi. Le immagini di una telecamera di sorveglianza mostrano il tremendo istante in cui il pullman si è ribaltato ed è precipitato al suolo. Tante le ipotesi al vaglio degli inquirenti, tra le quali un possibile malore dell’autista o un guasto improvviso al mezzo.

Il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, ha dichiarato che sarà richiesta una consulenza tecnica per constatare in quale stato si trovasse il guard rail contro cui ha strisciato per diversi metri il bus prima di cadere nel vuoto. E’ stato segnalato un buco di un metro e mezzo nella protezione che potrebbe aver influito.

Il sindaco di Mestre Luigi Brugnaro ha commentato così l’accaduto: “Un’immane tragedia. Il pullman coinvolto nel sinistro stava andando da Venezia a Marghera. È uscito completamente di strada, è volato giù dal ponte. Siamo in lutto”.

Struggente il racconto dei sopravvissuti, molti dei quali sono ancora in pericolo di vita. Ora chiedono giustizia e sarà fondamentale appurare di chi sia la responsabilità di questo triste accaduto. Intanto si indaga anche sul conducente del bus: scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva.

La procura di Venezia ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale plurimo aperta, al momento senza indagati. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti vi è quella di un possibile malore del conducente, considerato dai suoi colleghi come un autista assolutamente esperto oppure un guasto al veicolo.

Allo stesso tempo, non si può non considerare in quale stato si trovasse il guard rail di questo cavalcavia. Il sospetto è che sia crollato troppo facilmente sotto il peso del bus. Per il momento si tratta solo di illazioni, ma gli inquirenti sono già al lavoro per indirizzare le indagini verso le possibili cause di questo sinistro.

Il conducente del bus, Alberto Rizzotto, ritenuto dai suoi colleghi come un autista esperto, è deceduto sul colpo. La salma si trova attualmente presso l’ospedale dell’Angelo di Mestre, ed è stata assegnato per l’esame autoptico all’istituto di Medicina legale dell’Università di Padova. Occorrerà appurare in quale stato psico-fisico di trovasse il conducente e se fosse stato appunto colto da un malore.

A tal proposito il procuratore Cherchi ha invitato alla calma dichiarando come gli esiti non arriveranno certamente in tempi brevi. Tuttavia la procura si sarebbe attivata per velocizzare i tempi: “Tutte le perizie vengano eseguite contemporaneamente, nei limiti del possibile, senza privilegiare un indirizzo rispetto ad altri”.

Anche se è comprensibile la rabbia dei famigliari delle vittime, che richiedono risposte in tempi brevi, servirà comunque molto tempo per permettere alle indagini di fare il proprio corso.