Meloni “vassalla degli USA”? Bersani non risparmia critiche dopo l’incontro con Trump

In un momento di crescente attenzione internazionale sull’Italia, con Giorgia Meloni protagonista di un vertice con Donald Trump a Washington, le critiche non sono mancate. Pier Luigi Bersani, ex leader del Partito Democratico, ha rivolto dure accuse alla premier, definendola “vassalla degli USA” e accusandola di rappresentare un’ulteriore sudditanza dell’Italia alle potenze americane.

Durante un’intervista a La Repubblica, Bersani ha espresso il suo disappunto riguardo alla visita di Meloni negli Stati Uniti, sottolineando come questa abbia aperto “un varco al dominio statunitense” e abbia mostrato una mancanza di autonomia italiana nel panorama internazionale. Secondo l’ex segretario del centrosinistra, Meloni agisce più come uno strumento dell’impero americano che come una leader in grado di rappresentare gli interessi nazionali in Europa e nel Mediterraneo.

Critiche al vertice Italia-USA e al comunicato congiunto
Bersani ha bollato come “un’operazione di immagine” il vertice tra Meloni e Trump, evidenziando come il comunicato congiunto tra Italia e Stati Uniti cristallizzi messaggi chiari: l’Italia sembra fare da tramite per l’acquisto di armi e gas per conto degli USA, abbandonando le proprie posizioni su tematiche come la web tax e lasciando spazio ai colossi americani nel settore dell’intelligenza artificiale e del cloud computing.

L’ex esponente del centrosinistra ha rimarcato i rischi di una crescente presenza americana nel Mediterraneo e nell’ambito digitale, sostenendo che il governo Meloni favorisca una “determinata” apertura ai colossi USA, a discapito di una politica più autonoma.

Dazi, Europa e diplomazia lontana dalle posizioni italiane
Bersani ha inoltre criticato la politica sui dazi e il rapporto con l’Europa, affermando che “una presidente del Consiglio che va a Washington deve dire che siamo contro i dazi, perché danneggiano imprese e lavoratori italiani”. L’ex leader del PD ha puntualizzato come il governo italiano sembri più attento alle dinamiche americane che a costruire una posizione forte e autonoma con l’UE.

“Se tratti con l’UE, lo fai a Bruxelles, non a Roma con Trump”, ha detto Bersani, suggerendo che l’incontro tra Meloni e Trump forse rispecchiasse più gli interessi degli Stati Uniti che quelli europei.

L’appello all’unità e le divisioni interne
Nel suo intervento, Bersani ha concluso con un appello all’unità del centrosinistra su temi fondamentali come produzione, occupazione e salario. Tuttavia, il tono rassegnato ha evidenziato le difficoltà ancora presenti all’interno della sinistra italiana, caratterizzata da divisioni tra PD, Movimento 5 Stelle e altre forze minori.

“Questa è un’occasione per mettersi insieme”, ha dichiarato Bersani, ma la frammentazione politica attuale rende difficile una vera coesione. La crisi interna al centrosinistra, infatti, sembra ancora insanabile, lasciando poche speranze di un fronte unito contro le derive di una politica troppo vicina agli interessi esterni.

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