Meloni, stoccata a Schlein dopo no ad Atreju: “Bertinotti non aveva timore di partecipare”
Giorgia Meloni non ha evitato una frecciatina a Elly Schlein, segretario del Partito Democratico, durante una conferenza stampa a Zagabria. La critica è scaturita dal rifiuto di Schlein di partecipare ad Atreju, storica kermesse della destra.
Meloni e quel riferimento a Bertinotti che non è piaciuto
Meloni ha dichiarato: “Cosa penso della scelta di Schlein di non accettare l’invito ad Atreju? La nostra è una festa aperta per antonomasia, è stata la prima festa a immaginare confronti anche con leader molto diversi tra loro. C’era un tempo molto lontano da oggi, anche in un altro clima, in cui Fausto Bertinotti non aveva timore a dialogare – pur dall’orgoglio della diversità delle proprie posizioni – con qualcuno che era molto distante da lui. Prendo atto che le cose sono cambiate”.
La disputa tra Meloni e Schlein non è nuova, con la leader di FdI che ha cercato di evidenziare le differenze tra di loro. La decisione di Schlein di non partecipare all’evento di Atreju è stata interpretata da Meloni come una mancanza di volontà di confrontarsi e di partecipare a dibattiti aperti.
La risposta di Schlein non si è fatta attendere. Ha dichiarato a Repubblica: “Dopo mesi di rinvii, Giorgia Meloni vuole sfilare definitivamente al Parlamento la discussione sul salario minimo, voltando le spalle a 3.5 milioni di lavoratori e lavoratrici. È lì che vi aspettiamo per confrontarci e votarlo, se ne avete il coraggio”.
Il riferimento al salario minimo sottolinea una delle principali questioni di disaccordo tra le due fazioni politiche. La disputa si inserisce in un contesto più ampio di tensioni politiche, con Meloni che cerca di polarizzare il confronto con Schlein.
Patto di Stabilità, impossibile escluderlo da trattativa con Bruxelles
Oltre alla questione interna, Meloni ha affrontato un altro tema di rilievo, ovvero il Patto di stabilità con l’Unione Europea. La leader di Fratelli d’Italia ha sottolineato che nulla può essere escluso nella trattativa con Bruxelles, compreso un possibile veto italiano. Ha evidenziato la necessità di una soluzione sostenibile per l’Italia, ma ha indicato che una rottura definitiva potrebbe essere evitata.
Il rischio di bloccare il Patto di stabilità entro il 2023 è presente se l’Europa non accoglierà le richieste di Roma, in particolare quelle legate alla proposta di scomputare dal calcolo del debito gli investimenti per il green e il digitale, previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il confronto tra Meloni e Schlein, sia su questioni interne che su temi europei, evidenzia le tensioni politiche in Italia mentre il governo cerca di negoziare accordi cruciali per il futuro del paese.