“Me ne sono andato”. Bruno Vespa, Rai: clamorosa uscita di scena. È lui stesso a raccontare tutto
La celebrazione del centenario del servizio pubblico radiotelevisivo italiano, avvenuta ieri sera 5 ottobre 2024, ha scatenato una serie di polemiche che hanno coinvolto uno dei volti più noti della Rai: Bruno Vespa. Il noto giornalista e conduttore di Porta a Porta è stato al centro di un acceso dibattito a seguito di alcune dichiarazioni e della sua presenza all’evento. La festa per i 100 anni della Rai ha visto la partecipazione di numerosi volti noti del panorama televisivo italiano, con un programma ricco di momenti celebrativi e riflessioni sul passato e il futuro del servizio pubblico.
Tuttavia, almeno secondo lo storico conduttore, c’è stata una clamorosa omissione: il suo Porta a Porta. Racconta lui stesso: “Ieri sera al Palazzo dei congressi ho abbandonato la celebrazione dei 100 anni della radio e dei 70 della televisione indignato per il trattamento riservato a Porta a porta. Accanto al doveroso omaggio a monumenti dell’informazione televisiva come il Tv7 di Sergio Zavoli e il Quark di Piero Angela, sono stati ricordati giustamente tra gli altri programmi Mixer di Giovanni Minoli e Chi l’ha visto dalla compianta Donatella Raffai all’attuale conduttrice Federica Sciarelli.
“Me ne sono andato”. Bruno Vespa, Rai: clamorosa uscita di scena
E ancora Bruno Vespa: “Non una parola, né una immagine sui 30 anni di Porta a porta. Cambiano le stagioni, ma l’anima profonda della Rai resta sempre dalla stessa parte. Chiaramente le dichiarazioni di Vespa durante l’evento hanno sollevato un vespaio di critiche. Il giornalista, che ha dedicato gran parte della sua carriera alla Rai, ha sottolineato l’importanza della libertà di informazione e del ruolo cruciale che la televisione pubblica gioca nel panorama mediatico italiano. Un utente gli risponde: “Bruno è il prezzo da pagare. Verrai ricordato come il lacchè dei potenti, uno che non ha mai rischiato per una buona causa. Ora vuoi pure la statua? Chiedila ai Berlusconi. Grazie”.
Un altro risponde piccato: “E chiediti perché. Stai in onda da 30 anni con la stessa melassa inutile. Sottofondo. Nessun contenuto. State lì a cantarvela da soli. È mai uscita una notizia da li?”. E ancora: “Quantità non vuol dire qualità. Si dia una risposta meno egocentrica”. Dice un altro sempre su X: “Uno fa tanto per trasmettere trash, genuflessione, plastici di Cogne, e questo è il ringraziamento”. Ma non sono tutti contro: “Purtroppo lei direttore non è di sx è x quello comunque porta a porta resta un bellissimo programma che io guardo tutte le sera complimenti e le auguro altri 30 anni di porta a porta”.
Bruno Vespa è da sempre una figura controversa nel panorama giornalistico italiano. Con una carriera che abbraccia oltre cinquant’anni, ha saputo conquistare un vasto pubblico ma ha anche attirato critiche per il suo stile e per alcune scelte editoriali. Le sue interviste ai politici, spesso considerate troppo benevole o addirittura compiacenti, hanno alimentato il dibattito sulla qualità dell’informazione in Italia. È questo un addio alla Rai?