Marita Comi, la nuova vita della moglie di Bossetti
Il suo nome purtroppo non evoca dei bei ricordi negli italiani. Stiamo parlando di Massimo Bossetti, l’operaio di Mapello, in provincia di Bergamo che come è risaputo è stato condannato all’ergastolo per il caso Yara Gambirasio.
Secondo gli inquirenti sarebbe stato proprio lui a togliere la vita alla giovanissima Yara. Dobbiamo precisare, questo a beneficio della cronaca, che Bossetti si è sempre dichiarato estraneo ai fatti e anche sulla sua innocenza puntano ancora oggi i suoi legali che stanno facendo di tutto per poter riaprire il caso.
Negli scorsi mesi si era parlato di una possibile riapertura del caso, d’altro canto gli inquirenti si dicono assolutamente certi del lavoro svolto e sarebbero numerosi gli indizi di colpevolezza nei confronti di Massimo Bossetti raccolti nel periodo delle indagini a suo carico.
Nonostante tutto però i famigliari dell’uomo sperano ancora di poter aver giustizia e che il caso del loro congiunto sia rivisto. In particolare la moglie di Massimo Bossetti, la signora Marita Comi, spera vivamente che gli inquirenti possano rendersi conto dei fatti e riaprire il caso.
Anche la moglie si è sempre detta sicurissima dell’innocenza di Massimo nonostante sul computer del Bossetti furono trovati filmati di minori e importanti sono soprattutto le tracce di Dna isolate sull’intimo di Yara che combacerebbero con quelli dell’operaio e muratore di Mapello.
Marita Comi in tutti quest ha sostenuto da sempre l’innocenza del marito. Ancora ella va a trovarlo quando può nella casa circondariale di Bollate, dove attualmente viene detenuto Massimo.
“Il caso Yara: oltre ogni ragionevole dubbio” è la serie pubblicata sulla piattoforma Netflix e dedicata appunto al caso Gambirasio. Si tratta di una serie che ripercorre a vicenda giudiziaria e che è stata anche sottoposta ad alcune critiche molto forti da parte della pubblica opinione.
Durante le puntate è stata intervistata anche la signora Comi, mogli di Bossetti che ha raccontato che cosa accadde quando scoprì che gli inquirenti avevano riconosciuto come colpevole proprio Massimo Bossetti. La donna in quel periodo stette molto vicina al marito.
“Era disperato, piangeva, diceva che si voleva ammazzare, che non ce la faceva più. Abbiamo cercato tutti di confortarlo e di stargli vicino, ma sono stati momenti difficili e dolorosi. Sono ferma ancora a quel giugno” – così ha affermato la moglie alla produzione ci Netflix mentre veniva intervistata.
Era infatti il 16 giugno del 2014 quando gli inquirenti furono certi che si trattasse proprio di Bossetti. Dopo che Bossetti fu portato in penitenziairio e condannato all’ergastolo la signora ha dovuto reinventarsi: prima faceva la casalinga adesso da allora lavora in una ditta di pulizie.
Nel 2018 è arrivata la condanna definitiva che nessuno mai dei famigliari e dei legali ha accettato. Le speranze che il caso si riapra sono ridotte al lumicicino, in parecchi credono che comunque Bossetti possa essere stati incastrato da qualcuno. L’uomo continua a scontare la sua pena a Bollate.