Maria Cristina muore a poche ore dal funerale della madre

Storie forti, storie di cui riesce davvero difficile parlare senza avere gli occhi rigati di lacrime in quanto il destino, a volte, è davvero spietato, irrompendo in una tranquilla giornata, iniziata all’insegna della routine, per modificarne irreversibilmente le sorti.

La cronaca, nazionale ed estera, ogni giorno ci riporta casi che sono un autentico colpo al cuore, specie per chi ha l’animo sensibile e riesce ad immedesimarsi nella sofferenza altrui, capendo quanto sia dura sopravvivere alla scomparsa di una figlia, di una parente esemplare.

Sono storie che invitano a riflettere sulla durata effimera della vita e su come, tutto ad un tratto, una giornata possa prendere una piega inaspettata, senza che sia possibile ritornare indietro.

Si, perché tornare indietro dalla morte non si può. E’ lei che decide quando e chi colpire, senza alcuna pietà, non facendo alcuna distinzione ed essendo, su questo, democratica, imparziale. Quel che resta è il senso di impotenza e la rabbia per non aver potuto far nulla.

La storia di cui vi parlerò, in men che non si dica, è passata dalle testate locali a quelle nazionali, raggelando l’Italia intera, essendo davvero molto forte. Maria Cristina è spirata a poche ore dal funerale della madre

Maria Cristina Buttignoni non ce l’ha fatta. Ha esalato il suo ultimo respiro un’ora prima del funerale della madre. Un’intera comunità, quella di Lodi, e l’Italia intera, seppur virtualmente, sono sotto choc per l’accaduto. Maria Cristina ha dedicato la sua vita agli altri, lavorando come coordinatrice e responsabile del centro diurno disabili della Fondazione Stefano ed Angela Danelli.

La Buttignoni, 59anni, era una donna molto amata e benvoluta, ha lottato, contro  un brutto male che, alla fine, ha avuto la meglio, strappandola via all’affetto dei suoi cari, proprio poco prima dei funerali della madre, 883enne Enrica Pedinazzi. Maria Cristina, pur versando in gravi condizioni, avrebbe voluto presenziare alle esequie della madre ma il destino, senza alcuna pietà, se l’è portata via poco prima che iniziassero.

Dalla stampa apprendiamo quanto grande fosse l’altruismo di questa donna. I giornali locali che si sono occupati del suo caso, hanno rimarcato il suo ruolo di coordinatrice del centro diurno disabili, ma forse non tutti sanno che era anche un’attivista per Amnesty International, difendendo, a spada tratta, il rispetto dei diritti umani.

Una dipartita improvvisa che ha lasciato sotto choc Lodi, città che piange la sua dipartita, non capacitandosi che Maria Cristina non faccia più parte della dimensione terrena. In tantissimi i messaggi di cordoglio, scritti dai colleghi, dagli amici, da chi, semplicemente, ha avuto modo di incrociarla lungo la sua vita, rimanendo catturato dal suo cuore buono. Tra i tanti messaggi si legge questo: “Al mio cuore e alla mia anima mancherà tanto, aveva ancora molto da donare a persone come me.” I funerali si svolgeranno nel Duomo di Lodi, dove in tanti potranno darle l’ultimo saluto a questa donna di una purezza innata.

Una donna che, nonostante la malattia, sino all’ultimo, si è messa a disposizione dei bisognosi, dei meno fortunati, di chi avesse semplicemente bisogno di una parola di conforto. Una doppio dramma, quello che ha colpito i lodigiani. Non possiamo che unirci al dolore dei familiari, porgendo loro le nostre più sentite condoglianze.