Mamma e figlia morte sotto il treno: il maestro della bimba rompe il silenzio
Mamma e figlia morte sotto il treno: il maestro della bimba rompe il silenzio. Nel nostro Paese è avvenuta un’altra tragedia che ha sconvolto un’intera comunità. Tutto è successo nella serata di giovedì 13 Giugno 2024 in una frazione di secondo, mentre il Frecciarossa 9810 partito pochi minuti prima da Pescara, intorno alle 18, era in transito nella vicina stazione di Montesilvano, dove i treni ad alta velocità proseguono la loro corsa senza fermarsi. Lei 40 anni, la figlia che teneva per mano al momento di lanciarsi sotto il treno in corsa, soltanto 9. (Continua a leggere dopo le foto)
Mamma e figlia morte sotto il treno: il maestro della bimba rompe il silenzio
Si chiamavano Jeidi e Aurora la madre e figlia morte sotto un treno nella stazione di Montesilvano lo scorso 13 giugno per quello che, come indicano gli inquirenti, è stato un gesto volontario. Una tragedia che ha sconvolto un’intera comunità. E proprio li, dov’è successo il fatto, come riportato da Il Pescara.it, su uno dei piloni della pensilina del binario 2 della stazione, la società di arti marziali Asd Karate Sport Center di Montesilvano ha voluto lasciare un mazzo di fiori e una scritta per ricordare Aurora, che era un’allieva della scuola: “Vola libera piccola Aurora”.
Mamma e figlia morte sotto il treno: il maestro della bimba rompe il silenzio
La società di arti marziali Asd Karate Sport Center di Montesilvano ha voluto lasciare un mazzo di fiori e una scritta per ricordare Aurora, che era un’allieva della scuola. Alle pagine de Il Pescara.it, il presidente Emanuele Nicolosi ha dichiarato: “Siamo sconvolti. Aurora legata con tutti qui nella scuola, era amata e tutti gli volevano bene. Era una bambina solare e allegra, e si impegnava tanto da venire sempre regolarmente ai due allenamenti settimanali”. (Continua a leggere dopo le foto)
Sempre il presidente della scuola di arti marziali di Aurora, alle pagine de Il Pescara.it, ha aggiunto: “Aveva tanti amici ed era ben inserita. Anche la madre si fermava spesso a parlare nella sala d’attesa con gli altri genitori e gli istruttori. Era una persona anche lei allegra e con me parlava frequentemente”.