Mamma abbandonata dai figli, malata e malnutrita
Ci sono storie che rasentano l’assurdo, per le quali la rabbia esplode inevitabilmente sui social, così come l’indignazione nei confronti di chi si macchia di reati così forti.
Sono in tanti coloro che non hanno più i genitori e che, ogni giorno, piangono per loro. Avrebbero voluto accudirli sono all’ultimo, eppure sono scomparsi troppo presto, a causa di un brutto male o di un tragico incidente.
C’ è chi, invece, una madre ce l’ha e non le hai mai dedicato neppure un’attenzione, anzi, ha fatto tutt’altro, uccidendola lentamente, a livello fisico e psicologico.
Purtroppo sono storie che nessuno vorrebbe mai vedere o ascoltare ma esistono, e sono sempre più dilaganti, indice della crudeltà che imperversa nella nostra società.
Una crudeltà talmente forte che la legge non può bypassarla, proprio in nome di quella giustizia che non deve rimanere sulla carta.
Una 76enne originaria di Moncalieri, Beatrice, residente in una stradina periferica di borgo Mercato, certamente non avrebbe voluto vivere così i suoi ultimi anni. Eppure, quello che temeva si è verificato: le sue due figlie, quelle per cui si è sempre sacrificata, di lei non se ne sono mai fregate nulla, anzi, quello che i vigili urbani si sono trovati dinnanzi, è uno scenario di autentico orrore e degrado.
I fatti, lo premetto, risalgono al 27 ottobre 2013, quando la povera donna è stata trovata da sola, nella sua casa, al buio, tra la sporcizia, al caldo, divorata dalla solitudine, in lacrime. Come si fa a lasciare colei che ti ha donato la vita in queste condizioni? Le due figlie erano in tutt’altre faccende affaccendate. Una in vacanza al mare in Puglia; l’altra a Torino. Già in diverse occasioni, il comandante Ugo Esposito ha sollecitato le due a recarsi presso il comando, in modo da riprendersi la povera madre che ne stava passando di cotte e di crude per colpa loro.
Le loro risposte sono state a dir poco terrificanti. Una ha detto di non essere disponibile, l’altra che non aveva più niente da spartire con quella donna. A nulla è servito l’ordine di rientrare subito a riprendersi la povera madre, malata e denutrita, fino quando qualcosa si è inevitabilmente sbloccata. Le due, messe alle strette da una denuncia alla Procura che sarebbe scattata se non avessero ottemperato a quanto imposto dalle forze dell’ordine, alla fine si sono mosse.
Purtroppo come Beatrice sono davvero in tanti gli anziani trattati come dei rifiuti, dopo una vita spesa a tirar su i loro figli, per non far loro mancare nulla. Il ringraziamento? Essere lasciati in balia di loro stessi, in un uno stato confusionale, tra le feci, con il rischio di cadute che, a quell’età, possono rivelarsi fatali o avere conseguenze irreversibili.
Si tratta di anziani lasciati nella solitudine, tra le lacrime, i lamenti, in attesa che la loro agonia ne determini la fine. Nei loro volti, la paura, il senso di impotenza, la sfiducia (più che comprensibile, direi) verso gli altri. Sebbene in diversi siano gli anziani seguiti dai servizi sociali, quel che è cambiato è il modo di intendere le relazioni umane. Si vive di omertà e molto spesso il vicinato, pur vedendo in che condizioni questi poveri anziani versano, preferiscono tacere.