Mafia, droga e usura: 25 arresti ad Aprilia. In manette anche il sindaco di centrodestra Principi

Associazione mafiosa finalizzata alla consumazione di estorsioni, usura, reati contro la pubblica amministrazione e traffico di sostanze stupefacenti. Questo la ricostruzione che ha portato a 25 arresti ad Aprila, in provincia di Latina, dove su disposizione della Dda di Roma è in corso una vasta operazione della direzione investigativa antimafia e del comando provinciale dei carabinieri di Latina per dare esecuzione a un’ordinanza, emessa dal gip del Tribunale capitolino su richiesta della locale procura.

Come riportato da Repubblica, misure cautelari sono state disposte nei confronti di 25 persone – tra cui il sindaco di Aprilia Lanfranco Principi, eletto nelle file del centrodestra a maggio del 2023 dopo una lunga permanenza nel Consiglio comunale come consigliere -, alcune delle quali gravemente indiziate di far parte di un’associazione mafiosa radicata nella città pontina che voleva acquisire in modo diretto e indiretto la gestione e comunque il controllo di attività economiche, di appalti e servizi pubblici e intendeva ostacolare il libero esercizio del voto

Stando a quanto emerso dalle indagini, avviate nel marzo 2018 dal centro operativo di Roma della Dia con il supporto, dall’ottobre dello stesso anno, del reparto territoriale carabinieri di Aprilia, sotto il coordinamento della Dda romana, è emerso che il sodalizio criminale di natura mafiosa, operante anche nei comuni limitrofi a Aprilia, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, aveva come finalità quella di commettere più delitti.

Si tratta di traffico di sostanze stupefacente, estorsione aggravata, rapina, lesioni e minaccia utili ad imporsi sul territorio ed ottenere il sostentamento di affiliati detenuti. E ancora: di usura ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria nei confronti di commercianti e imprenditori della cittadina di Aprilia per somme di denaro cospicue e con l’imposizione di tassi usurari; detenzione e porto di armi utili alla consumazione dei reati fine e al mantenimento del controllo del territorio e ribadire la superiorità del sodalizio

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