Madonna di Trevignano, Gisella rivela l’inquietante profezia

Maria Giuseppa Scarpulla, la veggente di Trevignano Romano, meglio conosciuta come Gisella Cardia, è tornata a parlare ai suoi seguaci rivelando una nuova profezia confessatole dalla Madonna. Dal 2016 ad ora ogni 3 del mese un gruppo di fedeli si è sempre riunito a pregare con la “santona” ma il 3 settembre non c’è stato alcun appuntamento: incontro annullato, tutto rimandato via streaming. Nelle scorse settimane il Consiglio di Stato ha confermato l’ordine di rimozione dei manufatti abusivi che per anni hanno trasformato un’area protetta in un luogo di culto non autorizzato. Cardia, però, ha trovato un modo per continuare a comunicare con i suoi adepti, sfruttando Internet.

Madonna di Trevignano, la profezia

Catastrofi naturali, calamità di ogni tipo. E malattie letali create artificialmente per distruggere l’umanità. L’ormai ex veggente di Trevignano Gisella Cardia torna a predire il futuro. E nell’ennesimo messaggio che, a suo dire, le sarebbe stato consegnato dalla Madonna. “Figli miei, i terremoti diventeranno più frequenti, fino a che arriverà quello più potente di tutti. Tenete sempre a portata di mano le candele benedette, perché presto vi serviranno”, riferirebbe nel messaggio Nostra Signora. (continua dopo la foto)

Madonna di Trevignano

Gisella rivela l’inquietante profezia

Dopo aver rivelato di catastrofi naturali, Gisella si concentra sul complottismo: “Malattie create nei laboratori verranno diffuse nell’aria. I potenti non capiscono che la loro punizione sarà severa. Vi supplico, tornate a Dio e chiedete perdono per ciò che state facendo all’umanità e a questa terra”. Una nuova pandemia simile al Covid rischia di colpirci di nuovo: “Pregate per la Cina, perché da lì arriveranno nuove malattie, tutto è già pronto per diffondere nell’aria batteri sconosciuti”.

Nonostante le catene al terreno di via Campo delle Rose a Trevignano Romano, Gisella ha trovato un metodo alternativo per comunicare con i suoi seguaci: le diretta su Youtube. L’area è diventata d’altra parte di proprietà comunale, perché l’associazione non ha rimosso i manufatti abusivi entro i termini previsti di 90 giorni. Ma non tutti sapevano del triste epilogo, nonostante l’avvertimento giunto sui social. A Fanpage un fedele si lamenta: “Non sapevo nulla, mi hanno avvisato quando ero a soli dieci minuti da qui. Vengo da un’altra regione quindi ho fatto un lungo viaggio per essere qui, se avessi saputo sicuramente avrei rinunciato. Ma è assurdo impedirci di pregare“.