Lutto nella politica italiana, dopo Berlusconi ci ha lasciato anche lui

L’addio di Forza Italia

Alla notizia della sua scomparsa, numerosi esponenti politici hanno espresso il proprio cordoglio.

 

 

Il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, ha ricordato Caliendo come un “protagonista della battaglia per una giustizia giusta”.

 

Oggi, il mondo della politica e della giustizia italiana piange la scomparsa di Giacomo Caliendo, ex magistrato, senatore e sottosegretario alla Giustizia, venuto a mancare a Milano all’età di 82 anni. La sua vita è stata caratterizzata da un forte impegno per la giustizia e da una carriera politica che ha segnato profondamente il dibattito pubblico.

Caliendo ha combattuto a lungo contro una malattia che, purtroppo, non gli ha lasciato scampo. Prima di intraprendere il suo percorso politico nel 2008, quando fu eletto senatore in Lombardia con il Popolo della Libertà, aveva già accumulato una significativa esperienza nella magistratura, ricoprendo il ruolo di sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione. Questa preparazione giuridica gli ha permesso di affrontare le sfide legislative con competenza e determinazione.

Nel corso della sua carriera parlamentare, Caliendo si è distinto per il suo attivismo su temi cruciali legati alla giustizia. Tra le sue iniziative più significative, nel 2014 propose un emendamento per introdurre la responsabilità civile dei magistrati, un tema che ha suscitato ampie discussioni. Un altro momento controverso fu nel 2012, quando fu primo firmatario del disegno di legge sulla diffamazione, noto come “emendamento anti-Gabanelli”, che destò polemiche nel mondo del giornalismo.

Uno dei suoi atti più discussi rimane il ripristino degli assegni vitalizi per gli ex parlamentari, approvato nel 2020 sotto la sua presidenza della commissione. Questa decisione ha generato un acceso dibattito pubblico, evidenziando le divisioni sui privilegi della classe politica.

Il suo nome emerse anche nelle indagini legate all’inchiesta P3, ma Caliendo non fu mai penalmente coinvolto e si impegnò a difendere la sua reputazione, querelando chi lo accusava ingiustamente. Questo episodio rappresentò una fase delicata della sua carriera, ma non intaccò il suo impegno politico.

Alla notizia della sua scomparsa, numerosi esponenti politici, tra cui il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, hanno espresso cordoglio. Gasparri ha descritto Caliendo come un “protagonista della battaglia per una giustizia giusta” e un punto di riferimento nel dibattito parlamentare, sottolineando la sua competenza e integrità.

Giacomo Caliendo lascia un’eredità politica e giuridica complessa, con iniziative che, sebbene divisive, hanno avuto un impatto significativo sul dibattito sulla giustizia in Italia. I suoi colleghi e sostenitori lo ricordano come un uomo generoso e determinato, che ha sempre portato avanti le sue convinzioni con fermezza.

La sua scomparsa segna non solo la fine di una vita dedicata alla giustizia e al servizio del Paese, ma anche un momento di riflessione per il mondo politico italiano, che continua a confrontarsi con le sfide di una giustizia equa ed efficace. Caliendo si spegne, ma il suo contributo rimarrà vivo nel ricordo di quanti hanno condiviso con lui la battaglia per una società più giusta.

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