Luca Carboni: “Due anni lontano dai riflettori per un tumore, ora sono in credito con la vita”
Dopo due anni di silenzio, Luca Carboni rompe il silenzio in un’intervista al Corriere della Sera, raccontando la sua difficile battaglia contro un tumore al polmone diagnosticato nel marzo 2022. «Mi è stato diagnosticato un tumore a marzo 2022… uno choc. Avevo un po’ di tosse che non passava, ho deciso di fare una lastra. Improvvisamente tutto è cambiato», rivela il cantautore.
Carboni descrive come il tumore ha cambiato la sua vita e i suoi progetti artistici. «Stavo registrando un nuovo album con dieci pezzi, tra cui il singolo Il pallone e un brano scritto nel 1986 per Vasco Rossi, Rimini d’estate». Tuttavia, il cantante è stato costretto a mettere tutto in pausa per affrontare il tumore, che descrive come difficile da operare. Il team medico guidato dal professor Ardizzoni ha avviato immediatamente una massiccia terapia di chemio, seguita da un’operazione nell’agosto 2022.
La guarigione e la spiritualità
«Dopo due anni posso dire di essere tecnicamente guarito, anche se con questo tipo di malattia la parola guarito ha un significato fragile». Carboni racconta come la sua esperienza non sia stata solo individuale, ma collettiva: «Il tumore non è un’esperienza individuale, ma collettiva… non puoi sentirti guarito se non lo è anche l’altro che era accanto a te mentre facevi la chemio».
Durante questo periodo, Carboni ha trovato rifugio nella spiritualità e nel contatto con la natura: «Ho camminato tanto, sull’Appennino cercavo paesaggi che rendessero ancora più forte il mio rapporto con la vita. La natura mi ha aiutato. L’arrivo della neve, l’irrompere della primavera». La malattia, però, ha anche rafforzato il suo rapporto con la fede: «Vengo da una famiglia cattolica… questa esperienza ha rafforzato la mia convinzione spirituale»
Un ritorno alla creatività
Ora, guarito, Carboni si prepara a tornare sulla scena con nuovi progetti. Prima, una mostra a Bologna a novembre, poi il ritorno alla musica: «Rimetterò mano ai brani che stavo registrando… forse farò un tour». Il desiderio di tornare al contatto con il pubblico è forte: «Ho bisogno di ritrovare ciò che più mi ha dato la forza di contrastare la malattia: l’incontro con gli altri».
La prima canzone che canterà sarà Primavera, un brano che per lui rappresenta il rinnovamento e la speranza. Eppure, guardando indietro, Carboni si sente grato: «Ho fatto una vita bella, piena di luce, di gioie, di amori… in questi anni ho pensato che non avevo ragioni per non sentirmi in credito con la vita».
La generosità di Lucio Dalla
Non manca un pensiero per Lucio Dalla, figura chiave della sua carriera. Carboni racconta di quando da giovane cercava un modo per arrivare agli altri e decise di consegnare i suoi testi a Ron attraverso l’osteria di Vito, dove si incontravano tutti i grandi artisti bolognesi: «Lucio prese la busta e disse: “Cazzo, belli”». Quella generosità e curiosità di Dalla sono state decisive per la sua carriera: «Io sono figlio di quella generosità».
Adesso, dopo due anni di lotta contro la malattia, Luca Carboni è pronto a tornare alla vita e alla musica, con la stessa profondità e intensità che lo hanno sempre caratterizzato.