Lo schiaffo di Emma Pompetta agli italiani: regalerà il posto da capolista alle Europee alla donna che ha rovinato la vita a milioni di persone
Stefano Rizzi per www.lospiffero.it
Altro che cancellarla, come Matteo Salvini aveva promesso di fare al primo Consiglio dei ministri del Governo con i Cinquestelle. La Fornero, intesa non come la legge nel mirino del governo pentaleghista che per ora ha solo sparato solo un colpo di avvertimento con Quota Cento, bensì come la professoressa ed ex ministro Elsa molto probabilmente sarà la candidata di punta alle Europee di maggio.
Il corteggiamento che sarebbe già approdato a una decisa proposta a presentarsi capolista nella circoscrizione Nord-Ovest (Piemonte, Lombardia, Liguria e Valle d’Aosta) per +Europa all’ex ministro del Governo di Mario Monti è stato condotto direttamente da Emma Bonino, con cui l’economista torinese coltiva una lunga e consolidata amicizia. Lei non ha ancora sciolto la riserva, ma negli ambienti della lista diventata partito con segretario Benedetto Della Vedova si respira un deciso ottimismo.
A suffragare l’ipotesi di una candidatura del ministro più impallinato del governo dei tecnici c’è anche la sua assidua presenza, non solo nel vari talk televisivi, ma anche nei convegni promossi proprio da +Europa, lista cui peraltro la Fornero non negò il suo endorsement alle scorse elezioni politiche.
Ancora pochi giorni fa ha partecipato a un incontro pubblico a Lecco dove è stata accolta, accostandola proprio alla Bonino con la definizione: “due donne coraggiose”. Bersaglio prediletto del vicepremier leghista, piemontese di San Carlo Canavese, ordinaria di Economia Politica all’Università di Torino da cui è andata recentemente in pensione, un passato da vicepresidente della Compagnia di San Paolo e un esordio in politica in quell’Alleanza per Torino che portò lei in Sala Rossa e un altro professore, Valentino Castellani, sulla poltrona di sindaco, per la Fornero – come ormai viene chiamata accomunandola alla sua creatura normativa con il pesantissimo strascico degli esodati – quella delle europee sarebbe di fatto la seconda avventura politica dopo quella torinese di venticinque anni fa.
Un regalo alla Lega, con l’ormai storico bersaglio messo lì in bella vista per la campagna elettorale in cui ricordare “il disastro”, come spesso l’ha definita con epiteti e insulti vari a corredo? Il rischio c’è, inutile negarlo. Ma di converso potrebbe essere l’effetto anti-Salvini incarnato dalla professoressa torinese e, quindi, in grado di attrarre voti alla lista europeista da chi non sopporta il Capitano e magari non è, come dire, proprio ammaliato dalle proposte del Pd. Competenza e antisfascismo contrapposto alla propaganda populista e al dilettantismo gialloverde.
“Ritengo che i metodi di Salvini siano neofascisti. A me sembra una persona spregiudicata che usa gli argomenti che servono ad accrescere il consenso: in questo è molto bravo, ma non è credibile nella sua trasformazione da lupo in agnello” disse poco tempo fa lei. E lui, prontamente, replicò: “Che vergogna. Mi onoro, con quota100, di restituire vita e dignità agli italiani che la legge della signora aveva rovinato e tradito, alla faccia dei suoi insulti, per me medaglie“.
Insomma, i presupposti per una campagna elettorale tutt’altro che in punta di fioretto da parte del leader della Lega verso il suo nemico pubblico numero uno ci sono tutti. E, come detto, anche questo potrebbe paradossalmente, ma poi neppure troppo, giovare all’economista che +Europa vorrebbe portare a Strasburgo.
Lei non nega la passione politica, anche se in una recente intervista ne ha svelato un’altra assai più bucolica: “Quando posso vado in campagna, dove ho un orto, che purtroppo mi viene un po’ danneggiato dalle lumache perché non uso il diserbante. Cosa pianto nel mio campo? Ora spinaci e rape, ne faccio cinque o sei a settimana, e le mangio tutte io. Poi d’estate mi crescono i pomodori e le patate”.
Se cresceranno anche i voti per la lista europeista, grazie alla candidatura della Fornero, lo si vedrà: alle politiche in Piemonte +Europa si attestò sul 4% arrivando però al 7% a Torino. Cifre che supportano la speranza di spedire almeno un consigliere a Palazzo Lascaris nelle concomitanti elezioni regionali. La decisione di non entrare nell’ipotizzato listone del centrosinistra sembra non essere in discussione. Così come il nome su cui puntare: quello di Silvio Viale (compagno di avventura della Fornero, assieme a Carmelo Palma, all’epoca di Alleanza per Torino). L’altra figura di spicco, Igor Boni potrebbe trovare ospitalità nel listino del presidente.
Ma è sulla decisione, attesa a breve, della Fornero che si concentrerà l’attenzione: di chi la apprezza e chi la detesta. Toccherà a lei decidere se scendere l’agone contro il suo acerrimo accusatore Salvini (come peraltro sta già facendo sul terreno mediatico), oppure continuare a vedersela solo con le lumache che le insidiano l’orto.