L’Inps ci ha rubato il Tfr, spariti 36 miliardi versati dagli italiani: ecco chi rischia di aver perso tutto
Oddio, mi è sparito il Tfr. Ben 3,3 milioni di lavoratori hanno deciso di “lasciare in azienda” la loro quota della liquidazione, che ammonta a circa il 7% della retribuzione. Peccato che se il dipendente è assunto in un’ impresa superiore ai 50 addetti, il Tfr maturando (si chiama così) non resta in azienda. Finisce all’Inps, che in teoria dovrebbe “lavorare” questa somma in modo da consegnare una mini rendita all’ operaio o all’ impiegato quando andranno in pensione. Per legge la remunerazione prevista è dell’ 1,5% più il 75% dell’ incremento dell’ inflazione, solo che siccome quest’ ultima voce è praticamente nulla dato che i prezzi al consumo sono fermi, al lavoratore non resta che una misera rivalutazione. Ma tant’ è, piuttosto di niente è meglio piuttosto, no?
Il problema è un altro. Dal 2007, quando il governo Prodi decise che il Tfr non poteva più restare a disposizione delle aziende bensì doveva migrare all’ente previdenziale, gran parte dei soldi versati dagli italiani è stata utilizzata per altri scopi. I denari dei dipendenti sono stati spesi in giro, di qua e di là, a seconda delle evenienze. Insomma, all’ Inps usano le liquidazioni degli italiani come bancomat.