LINFOMA CUTANEO, IL TUMORE DIFFICILE DA SCOPRIRE
In questi due anni siamo stati praticamente sommersi dalla pandemia di Covid-19, che ha costretto per un certo periodo tutti noi a fare enormi sacrifici, come ad esempio a chiuderci in casa per diversi mesi. Abbiamo imparato forse in questi momenti come la salute non sia solo un motivo di protezione individuale, ma collettivo.
Con l’arrivo però dei vaccini anti-Covid la malattia ha cominciato ad essere tenuta a bada, anche se oggi preoccupano ancora le varianti, che si stanno diffondendo sempre di più ma che al momento non rappresentano assolutamente un pericolo, visto che la stragrande percentuale della popolazione, almeno quella italiana, ha ricevuto sia la terza, ma anche la quarta dose di vaccino.
Se le cose sembrano andare meglio per quanto riguarda il Covid, il nostro secolo deve fare ancora i conti con malattie che sono restie ad andare via, basti pensare ad esempio ai tumori, a cui ancora non è stata trovata una cura.
Si tratta di mali che ogni anno provocano migliaia di morti, e a cui i ricercatori stanno cercando una cura ormai da diversi anni. La strada sembra comunque essere in discesa, ma c’è ancora molto da fare in questo senso. Infatti la medicina non ha la soluzione a tutti i mali, ma la ricerca fa sempre di più passi da gigante.
Tra i tanti tipi di tumore che ci possono essere, ve ne è in particolare uno la cui diagnosi è difficile. In questi mesi inoltre diversi vip sono stati colpiti da malattie simili, come il cantante Fedez o l’artista Giovanni Allevi. Vediamo quindi quale è questo tumore che è difficile da diagnosticare, tutti i dettagli nei prossimi paragrafi.
Secondo quanto riferiscono i media che si occupano di salute e medicina, c’è un tumore che sarebbe molto difficile da diagnosticare, ma che si può comunque scovare effettuando degli approfonditi esami. Si tratta di un male poco conosciuto, ma che è presente all’interno della popolazione italiana e non solo.
Il linfoma cutaneo fa parte dei linfomi non-Hodgkin ed è un tumore del sistema linfatico che ha origine nella pelle a partire da cellule del sistema immunitario, chiamate linfociti. Gli esperti hanno provato a spiegare in che cosa consiste questo fenomeno e soprattutto i soggetti che ne sono più a rischio.
Secondo Nicola Pampinelli ordinario di Dermatologia all’Università di Firenze, la malattia in questione colpisce soprattutto gli uomini oltre il 50esimo anno di età. La prevalenza di genere, spiega l’esperto, varia comunque nei diversi sottotipi di persone.
I sintomi e segni iniziali sono variabili a seconda dei sottotipi e possono cambiare nel tempo. Sostanzialmente ci sono casi che iniziano sotto forma di macchie e chiazze superficiali, arrossate e talvolta desquamanti, accompagnati da intenso prurito, che nel corso di mesi o addirittura anni possono estendersi a tutta (o quasi) la superficie corporea oppure ispessirsi fino a diventare placche o noduli o anche grossi tumori.
“Mentre in altri casi le lesioni iniziali sono già placche o noduli di dimensioni variabili, che in tempi più o meno lunghi crescono fino a diventare grossi noduli o tumori” – questa la spiegazione di Pampinelli. Ad oggi ci sono delle cure volte ad alleviare il dolore e il prurito nelle zone colpite dal linfoma, cure che si sono dimostrate efficace nel ritardare il progresso della malattia. Ad oggi, nei pazienti che regrediscono l’obiettivo non è solo la remissione ma anche ottenere una risposta stabile nel tempo.