L’INCUBO SI STA MATERIALIZZANDO: COSA STA ACCADENDO PROPRIO ORA IN ITALIA
Gli autotrasportatori d’Italia sono pronti a fermarsi da lunedì 14 marzo 2022… con un blocco alla circolazione che potrebbe proseguire fino a quando il governo non fornirà loro delle risposte concrete. Lo sciopero generale, ovviamente, è per protestare contro il caro carburanti.
Il fermo è legato all‘impossibilità di sostenere costi di trasporto con gli attuali prezzi dei carburanti, ormai alle stelle. Le aziende di autotrasporto, per necessità, hanno deciso di sospendere a livello nazionale i loro servizi per causa di forza maggiore e, trattandosi di un’iniziativa spontanea, non si sa per quanto potrebbe protrarsi, seminando il panico nei consumatori.
COSA STA ACCADENDO
Per paura che determinati beni scarseggino, gli italiani, in questi giorni, stanno letteralmente prendendo d’assalto gli scaffali dei supermercati, comprando soprattutto beni di prima necessità con cui riempire le dispense, tra cui pane, pasta, farina, olio. Ovvio che in assenza di chiari inviti istituzionali alla calma, la psicosi in corso rischia di aumentare.
Fanpage.it, per esempio, ha fatto il punto della situazione in molti supermercati di Napoli e provincia, dalla zona Flegrea a quella Nord, dove i prodotti che stanno andando a ruba sono quelli che rischiano o di scarseggiare o di vedere aumentati i loro prezzi. Si tratta di prodotti alimentari su base cereali e semi, farina, cereali in scatola, pasta di semola di grano duro, olio di semi di girasole e di semi vari.
Per evitare che gli scaffali vengano completamente svuotati e per evitare l’accaparramento, le principali catene di supermercati hanno stabilito un tetto al numero di prodotti acquistabili, razionalizzandone la vendita. In uno store di provincia, ad esempio, è comparso questo cartello: “Attenzione. A fronte della situazione attuale e al fine di evitare accaparramenti, per dare a tutti la possibilità d’acquisto, si comunica che per la pasta solo 4 pezzi per formato”.
La paura dei consumatori è legata all’aumento dei prezzi dei generi alimentari che andrebbero a sommarsi ai rincari esorbitanti di benzina e gas, alla paura che molti prodotti realizzati con materie prime importate dall’Est Europa inizino a scarseggiare e dalla paura stessa di un imminente conflitto. Come se lo scenario presentato non fosse già di per sé drammatico, a tutto questo si aggiungono i messaggi allarmistici sui principali social e le catene su Whatsapp che circolano ormai da settimane, incitando a fare rapidamente scorte di cibo per evitare di restarne senza.