Liliana Resinovich: “Nelle tracce sul corpo c’è il Dna del killer”
Liliana Resinovich non fa più parte di questo mondo da anni, in quanto la sua scomparsa, avvenuta il 14 dicembre 2021, è culminata col macabro ritrovamento del suo corpo senza vita nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico triestino.
Si è chiusa, così, ogni speranza di poter riabbracciare la 63enne ma attorno al suo decesso ruotano, ad oggi, troppi punti oscuri che gli inquirenti stanno fugando, specie dopo il deposito dell’ultima perizia, consegnata in Procura, a Trieste, una settimana fa.
Attorno al giallo della pensionata triestina, oggi, a rompere il silenzio è l’anatomopatologa Cristina Cattaneo, con delle rivelazioni, di cui il Corriere ci da’ contezza, davvero molto forti ed agghiaccianti.
Ricordiamo che il giallo di Liliana sta per essere archiviato come gesto estremo, seppure anomalo, per cui la nuova super perizia ha ribaltato in toto quanto detto fino ad oggi, come ben sapete, dunque il giallo, tassello per tassello, è sempre più vicino ad una svolta, quella che così tanto la famiglia attende, sostenendo che Liliana mai e poi mai si sarebbe tolta la vita sin dall’inizio, dunque non avendo mai creduto al gesto estremo.
Nelle tracce, sul corpo della povera Liliana, c’è il dna del killer, questo quanto è emerso. Vediamo insieme a che punto si è arrivati, dal momento che ci sono importanti aggiornamenti sul caso della pensionata triestina.
Sul corpo di Liliana Resinovich potrebbero essere rimaste tracce di Dna del suo . Lo ipotizza l’equipe dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo nella perizia consegnata una settimana fa in Procura a Trieste. La relazione dell’esperta smonta, pezzo per pezzo, tutte quelle che finora erano le certezze, acquisite in questi tre anni.
La conclusione più importante è che le tracce sul corpo che potrebbero permettere di dare un volto al killer di Liliana, analizzando il suo dna ma di quali tracce si tratta?
Ce lo dicono gli addetti ai lavori: «Sono emersi — elementi piliferi (dagli indumenti, da isacchetti che avvolgevano il capo e dai peli pubici della vittima) per cui si suggeriscono approfondimenti genetici a mezzo di nuove tecnologie…nell’ottica della ricerca di terze persone coinvolte».
Liliana non si sarebbe tolta la vita ma qualcuno l’avrebbe soffocata, non si sa’ se nell’immediato o dopo averla afferrata, urtata, presa a pugni, graffiata etc. Dopo essere stata colpita dal suo killer, la Resinovich sarebbe deceduta per soffocamento, nello stesso giorno della scomparsa, ossia il 14 dicembre 2021. secondo l’esperta.
Il suo corpo, dunque, a suo dire non è mai stato congelato o spostato dal luogo in cui è stato ritrovato. Quello di Liliana continua ad essere un giallo ma sembra di essere vicinissimi ad una svolta sul caso. Intanto Sergio Resinovich è tornato a puntare il dito contro il cognato, Sebastiano Visintin, come ben noto, che secondo lui ha avuto interesse a far scomparire e poi ritrovare il corpo della moglie per beneficiare del suo denaro. Visintin, dal suo canto, continua a mostrarsi sereno, anche di fronte all’ipotesi di finire indagato.