Le attrici denunciano Rocco Siffredi: “Ecco cosa ci faceva sul set..

Sta suscitando enorme scalpore il servizio trasmesso da ‘Le Iene’, che mette sotto accusa Rocco Siffredi. Oltre a fare luce su un mondo particolarmente controverso, quello del cinema a luci rosse, le testimonianze raccolte dalla nota trasmissione d’inchiesta metterebbero seriamente nei guai il celebre attore pornografico italiano.

Rocco Siffredi è uno dei più noti attori, registi e produttori del cinema pornografico internazionale, soprannominato “Il colosso di Ortona” per le sue caratteristiche fisiche. La carriera di Siffredi nel mondo del film per adulti è iniziata nel 1984, dopo aver incontrato il produttore Gabriel Pontello a Parigi. Dopo una breve pausa come modello, è tornato nel settore, lavorando con registi come Marc Dorcel e Michel Ricaud. Ha recitato in oltre 1.300 film a luci rosse, distinguendosi per uno stile intenso e spesso estremo

Nel corso della sua carriera, ha vinto numerosi premi, tra cui diversi AVN Awards, considerati gli “Oscar dei film a luci rosse”. Nel 2019 ha vinto tre AVN Awards e altri due nel 2021 Wikipedia, l’enciclopedia libera.​ Vita privata Dal 1993 è sposato con l’ex attrice pornografica ungherese Rózsa Tassi, conosciuta con il nome d’arte Rosa Caracciolo.

Siffredi ha fondato la “Rocco Siffredi Academy“, una scuola per aspiranti attori del cinema per adulti. Nel 2024, Netflix ha rilasciato “Supersex”, una serie biografica ispirata alla sua vita, che copre il suo percorso dalla giovinezza al ritiro temporaneo dal lavoro nel 2004. Sebbene la serie sia una rappresentazione romanzata, Siffredi ha dichiarato che è basata al 70% sulla realtà .​

Tornando al servizio de Le Iene, Rocco Siffredi si è ritrovato colpito da una serie di accuse particolarmente gravi da parte di alcune attrici che avrebbero preso parte ai suoi casting, in particolare in contesti come quello di Budapest. “Ecco cosa ci faceva sul set…”

Il mondo del cinema per adulti è scosso da gravi accuse a Rocco Siffredi. Un’inchiesta giornalistica de Le Iene (15 aprile 2025), firmata da Roberta Rei e Francesco Priano, ha raccolto le testimonianze di diverse attrici a luci rosse– tra cui Lera, Gloria e Ophelia Dust – che denunciano episodi di violenza fisica e psicologica.

Le accuse a Siffredi sono gravissime: avrebbe superato i limiti del consenso sia durante le riprese sia in contesti privati come i casting. Un elemento controverso emerso è l’uso dei cosiddetti “video di consenso”, che secondo le accusatrici sarebbero girati in condizioni di pressione e non validi a giustificare comportamenti aggressivi.

Inoltre, lo ‘stallone italiano’ avrebbe sistematicamente provato a violare gli accordi, forzando le suddette attrici a pratiche erotiche dolorose. Nonostante abbiano poi provato a denunciare i danni fisici e morali subiti, sarebbero state spinte a ritirare le accuse, anche temendo eventuali ritorsioni.

Siffredi respinge ogni addebito, parlando di una “congiura” per distruggerlo e sostenendo di avere prove per discolparsi. Ha ammesso uno stile “forte” ma sempre consensuale, criticando le accuse come strumentali o mosse da invidia. “Ho le chat, ho i testimoni, ho tutto per dimostrare che non è vero”, ha aggiunto.

Il caso ha riacceso il dibattito sul tema del consenso nell’industria pornografica, sulle dinamiche di potere e sulla tutela delle performer. Al momento non risultano denunce formali, ma l’inchiesta potrebbe portare a sviluppi legali. Intanto, la vicenda divide l’opinione pubblica tra chi difende l’attore e chi esprime solidarietà alle attrici.

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