“L’atto d’amore più grande”. Crollo a Scampia, così Roberto e Margherita hanno salvato i figli

Nuovi dettagli emergono nel caso del crollo del ballatoio avvenuto lunedì 22 luglio alla Vela Celeste di Scampia. Il bilancio della tragedia è di due morti e 13 feriti, tra cui due bimbe gravissime, ricoverate in rianimazione per delle gravissime ferite riportate nel crollo (hanno subito lo schiacciamento del cranio). Ottocento sono gli evacuati. Le vittime sono Roberto Abbruzzo, 29 anni, e sua zia Margherita Della Ragione, che di anni ne aveva 35.

L’indagine ipotizza i reati di disastro, crollo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose. Ora si sta ricostruendo l’esatta dinamica dell’incidente, anche le procedure amministrative dei lavori che si stavano effettuando alla Vela Celeste, l’unica che doveva rimanere in piedi. Il crollo è stato innescato dal cedimento di una passerella che collega il corridoio esterno a un’abitazione. Questo, spiega oggi Il Mattino, ha provocato lo sfondamento del piano terzo e poi a catena quello degli altri due. 

Crollo alla Vela Celeste di Scampia, così Roberto e Margherita hanno salvato i figli

Le persone coinvolte nella tragedia sono tutte appartenenti alla stessa famiglia. Secondo una prima ricostruzione, il ballatoio di servizio al quarto piano è crollato trascinando gli altri due sottostanti mentre era in corso un litigio, per futili motivi, proprio tra le famiglie. Potrebbe essere stato il peso delle quindici persone ad aver contribuito al cedimento del ballatoio, che secondo una prima indagine, e dai racconti dei residenti, era in condizioni fatiscenti.

Nel crollo del ballatoio sono rimaste ferite anche 13 persone. Sette bambini ricoverati in codice rosso all’ospedale Santobono: Anna, 4 anni; Annunziata, 8 anni; Patrizia, 6 anni; Greta, 2 anni; Mya, 4 anni; Morena, 10 anni e Suami, 2 anni. Due di loro, come detto, sono in rianimazione. E ora emergono dettagli toccanti su quei terribili istanti.

Roberto Abbruzzo ha protetto la figlia Patrizia facendo da scudo al suo corpo durante la caduta: “Non dimenticherò mai l’abbraccio del padre attorno alla piccola – racconta uno dei testimoni al Mattino – Mi guardava con occhi sbarrati, assenti”. Il 29enne è morto sul colpo. La stessa cosa ha fatto Margherita, morta poco dopo in ospedale a causa di un arresto cardiocircolatorio. Roberto e Margherita erano nipote e zia, avevano solo sei anni di differenza.