La tragica verità: “Giulia è morta, Filippo è vivo”. E non è giusto

Elena Cecchettin ha affrontato la perdita della sorella Giulia con un misto di dolore e determinazione. “La nostra vita non sarà più la stessa. Ho provato sollievo per l’arresto di Filippo, almeno so che non è riuscito a scappare,” ha detto Elena. La morte di Giulia ha lasciato un vuoto immenso in coloro che la amavano. Elena ricorda con affetto i momenti passati insieme: “Penso alle nostre passeggiate di sera, a noi sull’altalena mentre guardiamo le stelle, e vorrei tanto abbracciarla.”

Elena parla di Giulia: “Mi manca ogni singola cosa”

Giulia viene descritta da Elena come una persona eccezionale e di grande bontà, la cui perdita è insopportabile. “Mi manca tutto, ogni singola cosa,” confessa Elena a La Repubblica. Le insidie della relazione di Giulia con Filippo sono ora viste sotto una luce sinistra, compresi i segnali di allarme come l’insistenza di Filippo perché Giulia rallentasse i suoi studi per aspettarlo.

Elena non si fa illusioni sul carattere di Filippo. “Quando avviene un femminicidio, scatta sempre un fenomeno… Ma così nessuno si prende la responsabilità,” sottolinea, rifiutando di etichettarlo come un mostro e piuttosto invitando a una riflessione sull’educazione e sul ruolo della società nel formare gli individui. “È in carcere, ma è vivo. Non aveva il diritto di togliere la vita a mia sorella,” riflette Elena sull’arresto di Turetta, sottolineando la discrepanza tra la perdita subita e il fatto che lui continui a vivere.

Elena Cecchettin e lo Stato complice: “Non rende sicure le donne”

L’intervista si sposta poi sul ruolo dello Stato, che secondo Elena non fa abbastanza per prevenire la violenza contro le donne. “Lo Stato è complice perché non rende sicure le donne,” dichiara, evidenziando la necessità di un’educazione migliore e di leggi più severe. L’articolo si conclude con un messaggio potente: Elena esorta le donne a non sottovalutare i segnali di una relazione tossica e gli uomini a essere migliori, riflettendo sulle proprie azioni.

Attraverso la sua piattaforma su Instagram, seguita da oltre centomila persone, Elena vuole trasformare il suo dolore personale in un impegno politico e sociale, affinché la tragedia di Giulia non sia stata vana. “Sono sempre stata attiva politicamente, continuo a esserlo, nel futuro ci metterò il mio impegno,” afferma decisa, nonostante l’impatto devastante che la perdita ha avuto sulla sua vita.