LA NUBE TOSSICA AVVOLGE LA CITTÀ, SPAVENTATI I CITTADINI: “NON USCITE DI CASA E NON APRITE LE FINESTRE”
E’ successo ieri pomeriggio, un enorme incendio è divampato in un campo rom nella periferia della cittadina, gettando nel panico più totale i residenti. Intervenuti prontamente sul posto, i soccorsi hanno fatto il possibile per limitare i danni. Purtroppo numerose baracche sono andate distrutte dalle fiamme, per il resto si attendono aggiornamenti sul computo complessivo dei danni.
Rimpinguate dagli enormi culumi di rifiuti, le fiamme sono giunte a lambire le abitazioni vicine. L’enorme incendio ha prodotto anche una colonna di fumo altissima visibile anche a distanza di chilometri. In apprensione per questa nube tossica, le autorità di pubblica sicurezza hanno intimato i residenti della zona a tenere le finestre chiuse: ecco dove è successo.
L’ACCADUTO
Secondo quanto riferito all’ANSA dai Vigili del fuoco, pare che per il momento non ci siano feriti. Sicuramente una buona notizia in un pomeriggio terribile per la piccola comunità del napoletano. Il terribile incendio è esploso all’interno del campo rom di Gianturco, seminando con sè panico e distruzione. Terrorizzati da questa catastrofe, i Rom e i residenti della zona hanno subito cercato di mettersi in salvo allontandosi il più possibile dalle fiamme.
Tempestico l’arrivo dei soccorsi e dei Vigili del fuoco del Comando provinciale di Napoli, che con 12 automezzi e tanto coraggio sono riusciti a limitare i danni domando le fiamme. Intanto spaventa terribilmente l’altissima nube di fumo che è stata prodotta dall’incendio, infatti, la Prefettura di Napoli ha intimato i residenti di restare in casa e chiudere le finestre. Al momento si sta indagando sulle cause, ma non si esclude nulla circa la possibilità di attività illecite.
Per il momento l’aria è irrespirabile, ma si sta cercando di fare il possibile per far diradare il fumo. Sulla vicenda si è espresso cosi Giuseppe Alviti, presidente nazionale delle guardie giurate: “Una terra di nessuno a cui le autorità sembrano disinteressarsi completamente. A rimetterci, sono, come spesso accade, i cittadini. Residenti che si trovano ad abitare lungo quel confine che separa il mondo civile da quello anarchico e privo di regole dei rom. Un muro alzato ad oscurare la vita di dentro, un muro che divide ancor di più il mondo di dentro da quello di fuori“. Infatti, in quella zona, i cittadini lamentano il degrado più totale e c’è il rischio che dall’esasperazione si passi presto alla rabbia, facendo degenerare in modo imprevedibile la situazione.