ITALIA, SCATTA LA ZONA ROSSA: I COMUNI INTERESSATI

In questi anni abbiamo imparato quanto sia importante proteggersi dalle patologie infettive. La nostra salute è infatti qualcosa a cui tutti noi teniamo. Come si sa quando c’è qualcosa che non va corriamo subito dal medico per farci visitare, questo perchè vogliamo sincerarci che non sia nulla di grave.

Abbiamo imparato bene che cosa vuol dire tenere alla propria alla salute anche durante i diffilicissimi anni della pandemia di Covid, qualcosa che ha sconvolto le nostre vite. Durante la fase acuta della pandemia, oggi fortunatamente alle spalle, abbiamo imparato che non sempre si può fare quello che si vuole.

Che anche per una patologia la vita delle persone può cambiare, con leggi e divieti studiati ad hoc. Ricordiamo tutti infatti i provvedimenti che in quel periodo presero le autorità per contenere i contagi: si è andati dal lockdown totale, alla chiusura per zona, identificate con i colori rosso, arancione, giallo e bianco.

La zona rossa era quella nella quale non voleva finire nessuno. Si trattava della zona con maggiori restrizioni alla mobilità personale, in cui, lo ricordiamo bene tutti, si poteva uscire solo per necessità, come per fare la spesa, andare dal medico o recarsi in ospedale. Dopo di ciò non si poteva far nulla.

Si è trattato di un periodo che indubbiamente ha portato anche tanta sofferenza nelle persone. Ma se vi dicessimo che in questo periodo in Italia è stata istituita un’altra zona rossa?

Ebbene si, nella prossima pagina del nostro articolo andremo a vedere che cosa sta succedendo in una precisa zona d’Italia. La zona rossa è tornata e nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Ma è tornata per un motivo ben preciso.

Cominciamo subito con il dire che la zona rossa in questione non riguarda eventi pandemici. O meglio non riguarda una patologia del tipo Covid. In Campania infatti le autorità hanno deciso di creare una zona rossa per limitare l’infezione di Peste Suina Africana tra il bestiame, problema che sta attanagliando gli agricoltori anche al settentrione.

Si tratta di una patologia che si diffonde tra suini ed ungulati in generale. Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale i comuni interessati dalla zona rossa adesso passano a 8, riducendosi dai 17 iniziali. I comuni interessati sono quindi Sassano, Casaletto Spartano, Montesano sulla Marcellana Casalbuono, Buonabitacolo, Sanza, Padula e Caselle in Pittari.

Per gli agricoltori sono pronti ovviamente dei ristori. È stato quindi approvato, fanno sapere dalla Regione Campania, l’Avviso Pubblico per l’accesso agli aiuti straordinari a sostegno degli allevatori di suini commerciali e familiari per autoconsumo, operanti nei Comuni ricompresi nella zona infetta da PSA, istituita con Ordinanza del Presidente della Regione Campania, i cui contenuti sono stati frutto di un intenso e proficuo lavoro svolto dagli Uffici della Direzione Agricoltura di concerto con quelli della Sanità veterinaria.

“Stiamo mettendo in campo con rigore tutte le misure necessarie e siamo vicini agli allevatori e ai territori assicurando certezza e rapidità dei risarcimenti, non solo per le aziende suinicole commerciali, ma anche per quelle ad uso familiare” – così fa sapere la Regione.

Secondo quanto spiega il Quotidianosanità la PSA è una infezione innocua per l’uomo, ma causa purtroppo molte perdite tra gli animali, in quanto molti di essi una volta infettati dal virus perdono la vita.

Nella zona rossa resta fermo il divieto di caccia, con possibilità di intervento, per effettuare l’attività di depopolamento del cinghiale, solo tramite il telecontrollo.