ITALIA IN LUTTO, AMBROSINI È DECEDUTO: UN’EMORRAGIA FATALE

L’Italia è stata raggiunta, tutto ad un tratto, dalla triste notizia dell’improvvisa scomparsa di Ambrosini. L’Incredulità, lo sconcerto, hanno preso il sopravvento perché non si è mai pronti all’addio di un grande, un personaggio che è nei libri, sui siti, nelle riviste specializzate. Un decesso improvviso che ha raggelato tutti quanti noi.

Non potevamo certo aspettarci che il destino, beffardamente, lo strappasse all’affetto dei suoi cari, dei suoi fan, dei colleghi e lo stupore, oltre alla tristezza, ci accomunano, mentre una valanga di messaggi di cordoglio continuano ad arrivare, in questi minuti, in cui si stringe ai familiari, seppur virtualmente.

Una penisola ancora una volta unita, via social, attorno ai cari di un grande che si è spento all’improvviso. La notizia del decesso di Ambrosini ha iniziato a correre veloce, occupando praticamente tutti i siti, resa ancora più impattante per via delle modalità con cui il tremendo epilogo è accaduto.

Non si può accettare una fine così, avvenuta in un batter di ciglia, in un giorno di novembre, mese per antonomasia dedicato ai propri cari defunti, in cui, per il mondo dei fedeli, per chi ci crede insomma, si ricorda chi ci ha lasciato prematuramente e che ha rappresentato una figura centrale nelle nostre vite.

Ambrosini ci ha lasciati, lasciando gli italiani raggelati. Vediamo in dettaglio cosa è accaduto, nella seconda pagina del nostro articolo, alla luce degli ultimissimi aggiornamenti diramati a mezzo stampa.

L’Italia intera dei fare i conti con  un’improvvisa quanto pazzesca perdita, sebbene, il più colpito, sia il mondo del fumetto, che è in lutto per il decesso di Carlo Ambrosini, uno dei disegnatori e sceneggiatori più apprezzati del fumetto, che si è spento a soli 69 anni. A stroncarlo, un’emorragia cerebrale. Da quanto si apprende a mezzo stampa, Ambrosini era in coma da diversi giorni ed è deceduto proprio nel primo giorno del Lucca Comics, famosissimo festival del fumetto, come se il destino avesse deciso di colpirlo proprio in un giorno di festa.

Improvvisamente, il festival che raccoglie personaggi di spicco del fumetto, è stato sconvolto dalla notizia del decesso di uno dei suoi storici protagonisti, proprio come nei peggiori incubi ad occhi aperti e dai siti locali, il triste annuncio a raggiunto quelli nazionali.

Ambrosini era uno degli autori di punta della Sergio Bonelli Editore che, sul suo sito, lo ricorda così: “Ci ha lasciati Carlo Ambrosini, amatissimo autore di Napoleone e Jan Dix, ma anche di tante avventure di Dylan Dog e di numerosi altri albi e volumi pubblicati dalla nostra Casa editrice”.

Bresciano, classe 1954, dopo aver frequentato il liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti di Brera, appassionato di pittura, ha dovuto convogliare la sua arte sul mondo dell’illustrazione per guadagnarsi da vivere, sebbene il suo talento è sempre stato tangibile. Sono bastati pochi anni, affinché Carlo, con la sua storia medievale per la rivista “Il Mago” edita da Mondadori,  abbia ottenuto la possibilità di entrare a far parte dello staff di “La Storia d’Italia a Fumetti” di Enzo Biagi.

Ambrosini è tra i primi disegnatori a entrare nello staff di Dylan Dog, su cui esordisce nel numero 15, “Canale 666”- Non solo il fumetto nella sua carriera, ma anche la scrittura di sceneggiature per l’Indagatore dell’Incubo fino a  Napoleone, stra- letto, con più di 50 uscite con cadenza bimestrale,  rimasto in edicola per quasi dieci anni.  Tra le opere più recenti, nel  2008, la collana Jan Dix, sebbene il lavoro del grande Ambrosini si sia concentrato soprattutto so Dylan Dog. Una tremenda perdita, un grandissimo vuoto quello lasciato dalla sua scomparsa. Le nostre più sentite condoglianze.