ITALIA IN LOCKDOWN, GLI ITALIANI QUESTA VOLTA SONO SU TUTTE LE FURIE
Le atrocità in corso tra Russia e Ucraina dal 24 febbraio, non accennano a diminuire, purtroppo e il bilancio della mattanza continua a salire vertiginosamente.
Una crisi umanitaria, divenuta economica, che tra devastazione, distruzione, orrore per il numero inquantificabile di morti, non ha potuto che ripercuotersi anche su di noi.
La nostra Italia, così lontana da quanto sta accadendo, è finita, inesorabilmente, nel vortice degli effetti della barbarie in corso, che non accenna a diminuire.
Gli italiani, già in ginocchio per gli effetti delle ondate pandemiche da Covid degli anni precedenti e che fanno fatica a riprendersi, si troveranno, presto, a fare i conti con un’altra gravissima situazione.
Insomma, anche i più fortunati, coloro che hanno potuto farsi una vacanza, al rientro dalle ferie, si troveranno a dover fronteggiare uno scenario davvero da paura, in quanto si prospettano un autunno e un inverno di fuoco. Ma vediamo, più in dettaglio, cosa sta accadendo.
Le bollette dell’energia elettrica, già alle stelle, rischiano, come ha già dichiarato il Codacons, un ulteriore aumento, mentre per il gas il quadro è ancora più complesso. Sapete cosa rischiamo? Lo stop totale dell’erogazione di quest’ultimo da parte della Russia in inverno. Alla luce di tutto questo, si sta parlando, sempre più fortemente, di lockdown elettrico ed è su questo che occorre fare chiarezza, iniziando dalla situazione attuale riguardante il nostro Paese.
L’Italia sta proseguendo il riempimento degli stoccaggi, che è già oltre l’80% ma il gas potrebbe non bastare per i fabbisogni delle famiglie nostrane. Da domani, 30 agosto, fino al 2 settembre, ci sarà uno stop del gasdotto Nord Stream 1. Questo, in termini più semplicistici, significherebbe una nuova stangata per il gas, il cui prezzo continuerebbe a salire, dopo che, la scorsa settimana, ha toccato i 399 euro per megawattora.
La spesa totale di luce e gas annua per ogni famiglia italiana, che per il 2022 è di 2558 euro, l’anno prossimo salirà a 5266 ero. Un’impennata da capogiro, un raddoppio insomma. Intanto a Bruxelles si è trovata una possibile soluzione per limitare i consumi che, per il nostro Paese, verranno limitati del 7%. Capiamo bene che, in un’Italia ormai prossima alle elezioni, dato che al 25 settembre manca meno di un mese, il nuovo governo si troverà un rompicapo non indifferente da risolvere: quello della scelta di limitare i consumi.
Questo comporterebbe una ridotta illuminazione stradale, le vetrine dei negozi al buio, specie nel periodo più fiabesco dell’anno, quello invernale, in cui le attività commerciali addobbano in modo ancora più accattivante i negozi, oltre al riscaldamento ridotto di un grado in casa, con una temperatura massima, in inverno, di 19 gradi all’interno delle mura domestiche.
L’avvio del riscaldamento verrà posticipato di una settimana e, a differenza dello scorso anno, verrà spento con 7 giorni di anticipo. Anche l’acqua calda sarà soggetta, con molta probabilità, a razionamenti, ossia verrà distribuita per fasce orarie. Uno scenario davvero da brividi, quello che si sta prospettando per l’imminente autunno e per i mesi invernali. In fin dei conti, era prevedibile che tutto questo accadesse perché gli effetti delle atrocità ci avrebbero, prima o poi, travolti.