Italia, alpinisti dispersi sul Gran Sasso: la notizia che sconvolge tutti
Campeggiano ovunque i volti sorridenti dei due alpinisti romagnoli Luca Perazzini e Cristian Gualdi e la loro triste storia occupa le pagina di cronaca nazionali di questi ultimi giorni. Di loro due si sono perse le tracce il 22 dicembre pomeriggio, mentre si trovavano in un canalone, a 2700 metri di quota.
Tutto ad un tratto, quel pomeriggio, a ridosso del Natale, si è trasformato in uno stato d’allerta collettivo che sta tenendo tutti gli italiani col fiato sospeso.
Tante le notizie che, dal 22 dicembre ad oggi, 27 dicembre, sono state battute, dalle agenzie stampa, per seguire l’evoluzione di questo duplice caso di scomparsa, anche perché il tempo sta passando e l’impervietà del luogo, unita agli agenti atmosferici, di certo non aiuta.
Che fine hanno fatto Luca e Cristian? Sono riusciti a ripararsi o, al contrario, non ce l’hanno fatta? Quante volte, ci siamo posti queste e tante altre domande, in attesa della notizia che noi tutti desideriamo, ossia quella del loro ritrovamento? Mentre i volti di Luca e Cristian scorrono sui mezzi informativi, la preghiera, il raccoglimento e le speranze, occupano post, commenti, condivisioni di news sul loro conto.
Poco fa è arrivata una notizia sconvolgente, riguardante i due alpinisti dispersi sul Gran Sasso.
La macchina delle ricerche si è attivata immediatamente, al fine di poter ritrovare Luca e Cristian ma i soccorritori impegnati non potevano certo calcolare che il forte vento, avrebbe ostacolato il loro intervento. Dei due alpinisti, ancora nulla e ci si affida, ora, ad un elicottero e al sonar Recco.
Per fortuna, le condizioni meteo sono in miglioramento e un velivolo sorvolerà l’area in cui i due si trovavano al momento della scomparsa. Daniele Perilli, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico, ha dichiarato: “Oggi abbiamo una finestra climatica migliore”, aggiungendo: “È la prima vera giornata di bel tempo. Per questo faremo il possibile”.
Tantissimi i pericoli che la montagna presenta. Ieri, nel giorno di Santo Stefano, oltre alle forti raffiche di vento, si è temuto che delle valanghe potessero manifestarsi. Le ricerche, fino ad oggi, hanno dato esito negativo, sebbene i soccorritori si siano calati anche nel Vallone dell’Inferno, senza trovar nulla al loro interno.
Capiamo bene quanto il tempo che scorre, remi contro. Sui social, in tantissimi sono gli utenti che, nei loro commenti, ritengono che Luca e Cristian non ce l’abbiano fatta e che ormai, si stiano cercando i loro corpi. Queste considerazioni sono il frutto dei giorni che stanno scorrendo, senza, dall’altro lato, nemmeno un piccolo segnale di fumo, che faccia supporre un epilogo diverso, meno tragico.
Marco Moreschini, finanziere del nucleo di soccorso alpino dell’arma dell’Aquila, ai microfoni di Rete 8, ieri, si è lasciato andare ad un commento di ben altro calibro rispetto a quelli più diffusi sui social: “Sappiamo che lì ci sono due persone e quindi la pressione c’è: non so fino a che punto si debba ancora sperare però quella, c’è sempre… la speranza è l’ultima a morire. Quindi speriamo che abbiano trovato qualche anfratto anche se dopo quattro giorni purtroppo le cose saranno ridotte...”. Dello stesso pensiero è il presidente del Soccorso Alpino e Speleologico. Purtroppo è arrivata la notizia che i corpi ormai senza vita dei due alpinisti sono stati ritrovati sul Gran Sasso. Purtroppo si chiude nel modo più triste questa brutta vicenda di cui sicuramente si sapranno ulteriori dettagli nelle prossime ore. I soccorritori non hanno comunicato tempestivamente la notizia per informare innanzitutto le famiglie degli alpinisti.