Irene Pivetti condannata a 4 anni per evasione e autoriciclaggio
Irene Pivetti è stata condannata a quattro anni di reclusione per i reati di evasione fiscale e autoriciclaggio. La sentenza è stata emessa dalla quarta sezione penale del Tribunale di Milano, che ha giudicato Pivetti colpevole nell’ambito di un processo riguardante una serie di operazioni commerciali del 2016, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro.
Al centro dell’indagine vi è stata la compravendita di tre Ferrari Granturismo, transazioni che secondo l’accusa sarebbero state utilizzate per riciclare denaro derivante da evasione fiscale. Gli inquirenti hanno sostenuto che queste operazioni siano state parte di un complesso schema volto a celare proventi illeciti e a reinvestirli nel mercato legale.
Non solo Pivetti: le accuse ad altri imputati
Il processo ha coinvolto anche altri tre imputati, accusati di aver collaborato nelle attività finanziarie incriminate. Le indagini, coordinate dalla Procura di Milano, hanno ricostruito il flusso di denaro e i meccanismi utilizzati per occultare la vera natura dei fondi.
Irene Pivetti, figura di spicco della politica italiana negli anni ’90, è stata presidente della Camera dei Deputati dal 1994 al 1996, divenendo la più giovane a ricoprire tale carica nella storia della Repubblica Italiana. Negli ultimi anni, dopo il suo ritiro dalla politica attiva, è stata coinvolta in attività imprenditoriali e commerciali, che ora sono finite sotto la lente d’ingrandimento della magistratura.
La condanna rappresenta un duro colpo per Pivetti, la cui carriera ha subito una brusca svolta con le accuse mosse contro di lei. I suoi legali, al termine dell’udienza, hanno annunciato l’intenzione di presentare ricorso in appello, sottolineando la volontà di contestare la decisione del tribunale.