Inter e Milan in Serie B? Ecco cosa rischiano 

L’inchiesta che coinvolge le tifoserie organizzate di Inter e Milan ha sconvolto il mondo del calcio milanese, rivelando infiltrazioni mafiose, estorsioni e pressioni sulle società e sulla politica locale. Le due squadre, tra le più prestigiose d’Italia, sono finite sotto i riflettori per dinamiche illecite legate al tifo organizzato, gettando ombre su un mondo che spesso resta dietro le quinte.

L’indagine, guidata dalla Procura di Milano, ha portato a misure cautelari per diversi esponenti delle curve Nord e Sud, mettendo in evidenza il legame tra le tifoserie e l’ambiente malavitoso. La vicenda ha sollevato numerosi interrogativi riguardo al grado di coinvolgimento delle società, spingendo molti a chiedersi se Inter e Milan fossero a conoscenza delle attività illecite condotte dai loro gruppi di ultras.

Al momento, non ci sono prove dirette di complicità da parte dei dirigenti o dei giocatori, ma l’indagine continua a espandersi, e le conseguenze potrebbero essere significative anche per le squadre, soprattutto in termini di responsabilità sportive e legali. Sul fronte della giustizia sportiva, le ripercussioni potrebbero essere pesanti.

Se venissero accertate violazioni del Codice di Giustizia Sportiva, le due società rischierebbero sanzioni molto pesanti. Questo scenario ha suscitato preoccupazione tra i tifosi, che temono che le sanzioni possano penalizzare le squadre anche in termini di risultati sportivi, soprattutto in un momento cruciale della stagione.

L’attenzione si concentra in particolare sull’Inter, la cui posizione appare al momento più delicata rispetto a quella del Milan. Le autorità stanno esaminando se ci siano stati rapporti strutturali tra i club e le tifoserie organizzate. Stando alle ultime indiscrezioni, Inter e Milan potrebbero essere presto accomunate da un unico atroce destino: lo spauracchio retrocessione è così lontano?

La maxi inchiesta della Procura di Milano e della Polizia di Stato ha portato alla luce un complesso sistema che coinvolge il tifo organizzato di Inter e Milan, con infiltrazioni mafiose, estorsioni e pressioni sulle società e la politica locale. L’indagine, guidata dal PM Marcello Viola, ha portato a 19 misure cautelari contro esponenti delle curve delle due squadre, rivelando un mondo parallelo che gravitava intorno allo stadio Meazza.

Alcuni protagonisti avrebbero cercato di ottenere vantaggi dai club, attraverso contatti diretti con i dirigenti. Tra i testimoni che saranno sentiti nei prossimi giorni figurano personaggi chiave come Simone Inzaghi, Javier Zanetti, Milan Skriniar e Davide Calabria, sebbene la loro posizione sia considerata solo come quella di testimoni per la giustizia ordinaria.

Diversa è invece la prospettiva per la giustizia sportiva, con la Procura della FIGC pronta a intervenire per eventuali violazioni del Codice di Giustizia Sportiva, su richiesta del Procuratore Giuseppe Chiné. Le possibili sanzioni per Inter e Milan potrebbero variare dall’ammenda alla squalifica del campo o la chiusura di settori dello stadio, qualora venisse accertata una violazione delle norme sportive.

Non si esclude neppure il rischio di inibizioni per i tesserati coinvolti, qualora venissero rilevate responsabilità dirette da parte dei dirigenti dei club milanesi. Un ulteriore scenario negativo potrebbe comportare la penalizzazione in classifica per le due squadre, ma solo nel caso in cui venissero confermati rapporti illeciti strutturali con la tifoseria e gravi carenze nella gestione della biglietteria.

Questo comporterebbe la violazione dell’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva, ma tali accuse dovrebbero essere dimostrate in modo chiaro e inequivocabile. Il Codice di Giustizia Sportiva impone infatti l’obbligo di prevenire qualsiasi forma di violenza e di assicurarsi che la distribuzione dei biglietti avvenga in modo trasparente e leale. Eventuali violazioni di queste norme potrebbero quindi comportare gravi conseguenze per le società, nello scenario peggiore anche la retrocessione.