Influenza, migliaia di casi in 7 giorni: ecco i sintomi a cui prestare attenzione

L’aumento vertiginoso dei casi di influenza preoccupa eccome gli italiani, poiché la curva sta impennando in misura esponenziale, e viene attentamente monitorata dagli esperti. Col ritorno a scuola dopo le festività natalizie,  e con le temperature fredde, unite al maltempo, è facile ammalarsi.

Basta spostarsi da un luogo caldo e accogliente, per recarsi al lavoro o sui banchi,  per iniziare a star male e, in concomitanza con la ripresa delle scuole, tornano i picchi influenzali che, sulla base dell’ultimo report epidemiologico, non promettono nulla di buono.

Se i genitori vogliono salvaguardare i figli, specie quelli più piccoli, massima attenzione va posta ai soggetti fragili e agli anziani, ragion per cui è doveroso imparare a conoscere i sintomi d’esordio dell’influenza, in modo da capire come intervenire, dunque  quali comportamenti adottare e quali, al contrario, evitare se non si vuole stare peggio.

L’influenza  è tornata, puntuale come ogni anno di questo periodo,  ma non l’unica, in quanto crescono  i casi di  sindromi simil-influenzali,  sostenuti anche da altri virus respiratori”, dal sinciziale (Rsv o Vrs) al Covid.

I sintomi dell’influenza  2025 sono molto variabili, ossia possono essere più o meno gravi . Essi comprendono  tosse, coinvolgimento delle alte vie respiratorie, dolori articolari e muscolari, oltre a febbre alta che può superare i 40 gradi. Capiamo bene quanto l’importanza dello stato di salute del soggetto faccia la differenza.

Dato il notevole incremento dei casi,   maggiore attenzione è posta per i soggetti più a rischio quindi bimbi, anziani, chi ha patologie croniche, per evitare che vadano incontro a complicanze.   La prevenzione prima di tutto, con comportamenti da attuare, che fanno parte del buon senso e dell’igiene.

Lavarsi di frequente le mani,   indossando la mascherina per preservarsi se si  sta in luoghi affollati o se si parla con soggetti già affetti da patologie croniche, è essenziale, sebbene il mezzo in assoluto più valido sia il vaccino.

Il virus influenzale di  tipo A e quello di  tipo B sono i più diffusi, seguiti dai virus respiratori, di cui:  rhinovirus, coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2,  adenovirus,  metapneumovirus,  virus parainfluenzali e bocavirus. La regione italiana  più a rischio è  l’Abruzzo, seguita  dalla Campania. 12 le regioni in arancione: Lombardia, Liguria, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.

5 le regioni gialle: Valle d’Aosta, le province di Trento e Bolzano, il Veneto e il Fvg. Basilicata e la Calabria,  che  non hanno attivato la sorveglianza epidemiologica. L’influenza è tornata, puntuale come sempre . Ora che abbiamo conosciuto i sintomi, possiamo solo prevenirli con la vaccinazione e con il buon senso. Sono regole preziose, quelle consigliate dagli esperti, che costano pochissimo e salvano la salute.