Infezione killer in Italia, scoppia il focolaio: già 4 morti, oltre 50 i casi

Quattro morti e 53 i casi di malattia indicati dal portale Epicentro dell’Istituto superiore di sanità. Tutti i pazienti che hanno contratto il batterio hanno avuto necessità di ospedalizzazione e in 12 risultano ancora ricoverati. L’89% dei casi (47 in totale) si è verificato a Corsico e gli altri sei casi di infezione sono invece avvenuti nel vicino comune di Buccinasco.

L’insorgenza dei sintomi si è verificata nella maggior parte dei casi tra il 10 giugno e il 9 agosto. L’età media dei pazienti è di 71,7 anni e 48 casi presentavano fattori di rischio. Tutte le persone decedute erano over 70 e affette da altre malattie.

Legionella, accertati 4 morti e 53 ricoverati

Corsico e Buccinasco, in provincia di Milano, insieme, fanno 61mila abitanti. In questo momento, per il focolaio di legionella sono ricoverate 12 persone. Da aprile si contano quattro persone morte, avevano più di 70 anni e altre malattie, in tutto 53 infettate dal batterio, si legge nel bollettino pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità.

Resta da scoprire l’origine dell’acqua contaminata, conferma il sindaco di Corsico, dove si sono verificati 9 casi su 10. Non solo Milano, in queste ore l’Asl di Lecce ha disposto il blocco dei ricoveri nei reparti di Malattie Infettive e Psichiatria dell’ospedale Vito Fazzi dopo aver accertato un caso di positività alla legionella.

Il paziente è asintomatico ed è stato già sottoposto a terapia. La positività al batterio è emersa durante il campionamento disposto a carico dei degenti dei due reparti dopo la scoperta nei giorni scorsi di un’elevata contaminazione. In mattinata si sono svolte le operazioni di bonifica e nei prossimi giorni è previsto un nuovo campionamento, così come contemplato dalle linee guida.

La legionellosi è un’infezione polmonare causata dal batterio Legionella pneumophila, presente in natura. Se il batterio raggiunge ambienti artificiali come impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine, questi “possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute”.