In pensione con 20 anni di contributi: ecco cosa dovrà fare già da oggi chi vorrà andarci

I PIÙ GIOVANI DOVRANNO AVERE ALMENO COMPIUTO IL 70MO ANNO DI ETÀ PER ANDARE IN PENSIONE: ECCO QUALI SARANNO GLI SCENARI IPOTETICI

Secondo l’attuale normativa, per andare in pensione con il sistema ordinario occorre aver versato almeno 20 anni di contributi e aver compiuto 67 anni, indipendentemente dal sesso di appartenenza. Si tratta del requisito minimo per conseguire il diritto al percepimento della pensione di vecchiaia. Chi ha versato meno di 20 anni di contributi dovrà attendere almeno il raggiungimento del 71mo anno di vita a patto che risultino versati almeno 5 anni di assicurazioni IVS. Ma in futuro le cose potrebbero cambiare e sicuramente non in meglio.

COSA CAMBIERÀ NEGLI ANNI A VENIRE

Di certo nei prossimi anni l’asticella del requisito anagrafico tenderà a spostarsi in avanti. Se la soglia di 67 anni è quella prevista dall’attuale regime in futuro, con l’aumento dell’aspettativa di vita, la soglia si alzerà sensibilmente. Ad esempio, ormai è certo che dal 1 gennaio 2027, la soglia minima per mettersi a riposo sarà di 67 anni e 2 mesi sempre con 20 anni di contributi versati. Ma cosa accadrà per chi inizia a lavorare da oggi? Cosa dovremo aspettarci per i nostri figli e per quelli che verranno dopo di loro? Sicuramente lo scenario che si prefigura è ancora a tinte più fosche.

COSA SI PROSPETTA PER I PIÙ GIOVANI?

Un ventenne di oggi sicuramente non andrà in pensione a 67 anni di età come adesso. Questa ormai appare una certezza ineludibile. Se la speranza di vita continuerà a salire, inevitabilmente la soglia per ottenere la pensione si sposterà in avanti progressivamente. E’ possibile che il requisito di 20 anni di contributi venga confermato anche in futuro, ma di certo così non sarà per il requisito anagrafico. Da qui ai prossimi 40 anni la speranza di vita crescerà ancora in Italia e quindi, per andare in pensione, si sforeranno i 70 anni con le regole attuali.

GLI SCENARI FUTURI

In futuro, la pensione sarà dunque appannaggio solo di coloro che avranno una lunga vita, mentre per molti lavoratori rischierà di essere solo una pia illusione. L’adeguamento alla speranza di vita è un meccanismo che influenza l’età minima per andare in pensione. In base ai dati che scaturiscono dalle ultime simulazioni Inps, un giovane che inizia a lavorare oggi, molto probabilmente dovrà attendere il compimento del 74mo anno di vita per andare in pensione, con almeno 20 anni di contributi. Uno scenario davvero inquietante che non lascia presagire nulla di buono e che renderà la conquista della agognata pensione sempre più un miraggio alla portata di pochi eletti.