Imprenditore a Piazzapulita loda quota 100 e reddito di cittadinanza: Formigli incredulo
Paolo Agnelli, imprenditore lombardo dell’alluminio e presidente di Confimi Industria, una confederazione che raggruppa circa 40 mila imprese per 500 mila dipendenti, è stato il protagonista indiscusso dell’ultima puntata di Piazzapulita, il talk show di La7 condotto da Corrado Formigli, andato in onda giovedì 14 marzo. L’uomo che un articolo de Il Foglio di tre anni fa descrive come “il signore delle pentole” ha espresso il suo parere assolutamente favorevole alle due misure principali adottate fino a questo momento dal governo formato da M5S e Lega: quota 100 sulle Pensioni e il reddito di cittadinanza per le persone in difficoltà economica. Un giudizio talmente positivo da lasciare esterrefatti e sbigottiti sia il padrone di casa Formigli che la professoressa Elsa Fornero, l’ex ministro del Lavoro del governo Monti video collegata.
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Paolo Agnelli mattatore di Piazzapulita: ‘Con quota 100, ogni 100 che vanno via ne entrano 90’
“Lei per esempio con la sua azienda cosa fa? Per chi va in pensione con quota 100 quanto assume?”, chiede Corrado Formigli a Paolo Agnelli. “Noi abbiamo fatto come Confimi un’indagine tra i nostri iscritti e arriva intorno al 90% la sostituzione. Ma è anche semplice capirlo”, risponde l’imprenditore bergamasco dell’alluminio, la cui famiglia non ha alcuna parentela con quella torinese. “Cioè, ogni 100 che vanno via ne entrano 90?”, chiosa allora il conduttore di Piazzapulita, quasi incredulo. “Esatto – lo gela subito Agnelli – perché noi stiamo parlando di pmi (piccole e medie imprese), non di grandi imprese che possono permettersi di avere 10 persone in più che tanto se andranno in pensione non li sostituiamo.
Il nostro personale in azienda lo vediamo, li conosciamo per nome e cognome un po’ tutti e dunque è chiaro che quando uno va via viene sostituito. Allora – prosegue nell’esporre il suo punto di vista il presidente di Confimi – Pubblica Amministrazione, pmi e grandi imprese non si possono mettere insieme perché i ragionamenti sono diversi. Quando noi manderemo in pensione con quota 100 delle persone che magari hanno 65 anni, magari potremo prendere giovani non tanto perché costano meno, ma giovani che sono più adatti a prendere in mano i macchinari 4.0 e a muovere i robot.
Il ‘signore delle pentole’ gela Formigli e Fornero
“Quindi a lei piace quota 100?”, insiste ancora Corrado Formigli che da quell’orecchio sembra proprio non volerci sentire.
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“E per forza, la aspettavamo – gli assesta l’ennesima mazzata Paolo Agnelli – perché noi siamo stati in attesa che se ne andassero in pensione qualche anno fa e a un certo punto ci hanno detto ‘guardate non possono più perché si è chiusa la finestra’. E noi abbiamo dovuto tenere gente non all’altezza, per motivi di età, per le nostre esigenze. “Ha capito professoressa Fornero? – Formigli finalmente si arrende rivolgendosi all’altra illustre ospite di Piazzapulita – qui abbiamo un imprenditore che da questo punto di vista è allineato con le scelte del governo e dice ‘io aspettavo quota 100 per poter avere dei lavoratori giovani e più capaci’”.
‘Rdc misura doverosa in un Paese occidentale’
L’apoteosi, infine, Paolo Agnelli la raggiunge con il giudizio, anche questo positivo, sul cavallo di battaglia del M5S, il reddito di cittadinanza. “Come misura la ritengo doverosa nel 2019 in un Paese occidentale – dichiara Agnelli – in Europa tutte le altre nazioni hanno misure di sostegno alla povertà. Perché se chi governa vede che in Italia ci sono cinque milioni di poveri non può secondo me pensare ad altri problemi, se non alla priorità di cercare di risolvere questo, anche se non è facile. Non si dovrebbe chiamare reddito di cittadinanza perché è un sussidio di disoccupazione che quando si trova lavoro non si percepisce più”.