Imane Khelif, dopo l’infinita polemica alle Olimpiadi la gioia più bella
Dopo la polemica la notizia su Imane Khelif. Una decina di giorni fa, alcuni giornali italiani sono ricorsi a quello che viene chiamato misgendering (cioè l’attribuzione a una persona di un genere in cui non si riconosce) parlando di “un uomo algerino” che avrebbe dovuto combattere contro una donna italiana, la napoletana Angela Carini. Il match era in programma alle Olimpiadi 2024 nella giornata del 1° agosto, ma la pugile italiana, dopo aver preso un pugno sul naso, ha deciso di ritirarsi. L’incontro era stato preceduto addirittura da interventi della politica italiana come quello del premier Giorgia Meloni e del ministro dei Trasporti Salvini.
Nata nel 1999 a Tiaret in Algeria, Imane Khelif pratica la boxe da quando è bambina e ha sempre gareggiato nelle categorie femminili. Ha partecipato ai Campionati mondiali di pugilato femminile a New Delhi nel 2018 (arrivando al 17° posto), poi ha gareggiato in Russia l’anno successivo, ha partecipato a Tokyo 2020 giungendo fino ai quarti di finale e nei Mondiali femminili del 2022 a Istanbul è arrivata seconda.
Imane Khelif vince l’oro nel pugilato alle Olimpiadi 2024: sconfitta in finale Liu Yang
Dopo le polemiche in Italia, Imane ha battuto la rivale ungherese in semifinale e ieri ha vinto l’oro nella boxe, categoria -66kg femminili alle Olimpiadi 2024 di Parigi. La pugile ha sconfitto in finale la cinese Liu Yang vincendo ai punti tutti e tre i round. Le due avversarie, alla fine del match, si sono brevemente abbracciate, prima di ascoltare il verdetto. È il primo oro di sempre per l’Algeria nel pugilato femminile, dopo quello maschile di Hocine Soltani ad Atlanta nel 1996.
Allo stadio Philippe-Chatrier del Roland Garros, la pugile algerina è stata accolta da un’ovazione. La sua vittoria è stata festeggiata dai tantissimi tifosi algerini presenti alla gara. Come detto, la pugile algerina è stata al centro delle polemiche fin dall’inizio della sua competizione, perché il suo fisico presenterebbe delle variazioni delle caratteristiche del sesso e l’Iba – estromessa dal Cio per presunti problemi di corruzione – l’aveva esclusa dai mondiali di New Delhi del 2023. Nel primo incontro, l’italiana Angela Carini si era ritirata dopo 46″.
Le regole di ammissione alle Olimpiadi sono state gestite dalla Boxing Unit, la quale ha assicurato che tutti gli atleti e le atlete che partecipano al torneo di pugilato dei Giochi “rispettano le norme di ammissibilità e di iscrizione alla competizione nonché tutte le norme mediche”, che comprende anche l’opportuna dimostrazione di certificati medici timbrati e verificati almeno a tre mesi prima dell’inizio delle gare. “Queste pugili sono del tutto idonee, sono donne sui loro passaporti, sono donne che hanno gareggiato alle Olimpiadi di Tokyo e gareggiano da molti anni, penso che abbiamo tutti la responsabilità di abbassare i toni e non trasformarla in una caccia alle streghe”, ha dichiarato Mark Adams, portavoce del Cio.