Ilaria Salis “subito libera dopo la proclamazione”: cosa succederà nei prossimi giorni

L’onorevole Ilaria Salis, un tempo rinchiusa in una prigione ungherese, potrebbe presto essere liberata grazie alla sua elezione al Parlamento Europeo. La giovane attivista italiana, rappresentante di Alleanza Verde e Sinistra (Avs), ha trionfato nelle elezioni europee, raccogliendo un numero impressionante di voti in entrambe le circoscrizioni dove era candidata. Nel nord-ovest, ha ottenuto 123.000 preferenze, superando persino figure di spicco come il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Nelle isole, ha raccolto 50.000 voti, prevalendo anche su candidati forti come il generale Roberto Vannacci.

L’enorme supporto ricevuto ha portato Avs a un risultato storico, con il 6,6% delle preferenze, ben al di sopra della soglia del 4% necessaria per l’accesso al Parlamento Europeo. Questo successo non solo segna un traguardo importante per il partito, ma promette anche un significativo cambiamento nel futuro di Salis, attualmente agli arresti domiciliari a Budapest.

La sua situazione legale è complessa. Arrestata oltre un anno fa in Ungheria, è stata successivamente posta agli arresti domiciliari dopo una dura battaglia legale. Durante il processo, Salis è diventata un bersaglio per i gruppi neofascisti ungheresi, che hanno persino minacciato di morte i suoi avvocati. Questa tensione ha portato Salis a richiedere al governo italiano di poter scontare i domiciliari presso l’ambasciata italiana a Budapest, temendo per la propria sicurezza.

Cosa dice la legge: come funziona l’”immunità legale”

Tuttavia, con la sua recente elezione, la situazione di Salis è destinata a cambiare radicalmente. Secondo l’articolo 9 del Protocollo 7 sui “Privilegi e le immunità dell’Unione Europea“, i membri del Parlamento Europeo godono di immunità legale che li protegge dall’essere detenuti o sottoposti a procedimenti giudiziari in altri Stati membri. Questo significa che, una volta proclamata ufficialmente eletta, Salis dovrà essere rilasciata immediatamente dalle autorità ungheresi.

Marina Castellanetadocente di diritto europeo presso l’Università di Bari, ha spiegato che “l’Ungheria non può fare diversamente”. Anche se ci sono interpretazioni legali che suggeriscono la possibilità di aggirare queste protezioni in caso di arresto in flagranza di reato, il caso di Salis non sembra rientrare completamente in questa categoria, e il processo è già in corso.

La notizia del possibile rilascio ha riempito Salis di emozione. Domenica notte, alla luce dei primi risultati elettorali, ha espresso la sua gioia e determinazione al telefono con Nicola Fratoianni, leader di Avs: “Sono pronta a cominciare e a lottare,” ha dichiarato con entusiasmo. La sua elezione non solo rappresenta una svolta personale, ma offre anche una nuova speranza ai suoi sostenitori e a coloro che hanno seguito la sua vicenda con preoccupazione.

Con la proclamazione ufficiale a Bruxelles e Strasburgo, Salis potrà tornare in Italia e iniziare il suo lavoro come parlamentare europeo. La sua vicenda personale, dalla prigionia all’elezione, è destinata a ispirare molti e a sottolineare l’importanza della lotta per i diritti e la giustizia in Europa.

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