Ilaria Salis e il rischio immunità: perché la decisione su Gino Arzaj può cambiarle il destino

Il futuro giudiziario di Ilaria Salis, europarlamentare eletta per Alleanza Verdi-Sinistra, si trova in una situazione di grande incertezza. La richiesta di revoca della sua immunità parlamentare, avanzata dal governo ungherese, introduce una serie di interrogativi sulla precarietà della sua posizione politica e su possibili ripercussioni per altri attivisti europei.

Le origini di questa crisi affondano le radici negli scontri avvenuti a Budapest nel 2023, che hanno coinvolto un gruppo di antifascisti, tra cui Gino Arzaj, conosciuto anche come “compagno Gino”. Arzaj, cittadino albanese, è stato arrestato a novembre in Francia su mandato internazionale, accusato di essere coinvolto nelle stesse vicende che hanno portato all’apertura del procedimento contro Salis. La prossima decisione del tribunale di Parigi sull’estradizione di Arzaj, attesa domani, potrebbe avere conseguenze drammatiche. Se il tribunale decidesse di accogliere la richiesta ungherese, si potrebbe creare un precedente giuridico che renderebbe quasi inevitabile la revoca dell’immunità di Salis.

In un post accorato su Facebook, Salis ha espresso le sue preoccupazioni, denunciando il tentativo del governo di Viktor Orbán di perseguire gli antifascisti con “processi farsa”. «Un’eventuale estradizione sarebbe un precedente gravissimo. Non solo per Gino e per tutti gli antifascisti coinvolti nel caso di Budapest, ma per chiunque in Europa abbia il coraggio di opporsi a governi sempre più autoritari e feroci», ha affermato Salis, sottolineando l’importanza della solidarietà tra attivisti.

La questione dell’estradizione di Gino Arzaj assume quindi una dimensione simbolica e politica. La vicinanza personale e ideologica tra Salis e Arzaj le conferisce un ulteriore motivo di preoccupazione, vista la possibilità che un’estradizione porti a una caduta dell’immunità parlamentare di Salis. Questo scenario riflette non solo le complesse dinamiche del diritto europeo, bensì anche il contesto politico attuale, in cui le forze di estrema destra stanno guadagnando terreno.

D’altro canto, le dichiarazioni di Salis hanno suscitato reazioni contrastanti. Alcuni osservatori ritengono che l’europarlamentare stia tentando di politicizzare la propria condizione per ottenere supporto pubblico e influenzare le procedure di revoca dell’immunità. Alla luce della decisione della Commissione Affari Giuridici, che aveva già revocato l’immunità ad un altro parlamentare, Adam Jerzy Bielan, per fatti non legati al suo mandato, la posizione di Salis potrebbe risultare vulnerabile.

La questione ora si sposta all’assemblea plenaria del Parlamento europeo, dove si attende una decisione cruciale. Con una sentenza imminente sul caso di Arzaj, il destino di Ilaria Salis potrebbe essere deciso nelle prossime ore.

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