Ilaria Salis, accolto il ricorso: andrà ai domiciliari
Ilaria Salis, attivista e insegnante milanese di 39 anni, dopo oltre 15 mesi di carcere a Budapest, ha ottenuto il diritto agli arresti domiciliari. La decisione è stata presa dal tribunale di seconda istanza ungherese, che ha accolto l’appello presentato dai suoi legali contro la sentenza del giudice Jozsef Sós. Quest’ultimo, nell’ultima udienza del 28 marzo, aveva negato la possibilità di concedere gli arresti domiciliari sia in Italia che in Ungheria.
Ilaria Salis fuori dal carcere dopo 15 mesi: avrà il braccialetto elettronico
Il provvedimento che consente il trasferimento agli arresti domiciliari include l’obbligo per Salis di indossare un braccialetto elettronico e il pagamento di una cauzione, che una volta versata renderà esecutivo il provvedimento. Salis è stata accusata di aver aggredito tre militanti di estrema destra e si trova in carcere a Budapest da 13 mesi a seguito di questa accusa.
Il padre di Ilaria Salis ha espresso preoccupazione per la situazione di sua figlia, descrivendo le condizioni di detenzione come kafkiane e manifestando la speranza di un miglioramento. Salis, candidata alle prossime elezioni europee per la lista di Alleanza Verdi Sinistra, ha affrontato difficoltà anche nel garantirsi il diritto di voto, una questione che ha sollevato preoccupazioni sia da parte del governo ungherese che italiano.
Luca Testoni, segretario provinciale di Sinistra italiana, ha espresso speranza di poter vedere Salis libera e attiva politicamente entro un anno, a dimostrazione del supporto politico e personale che l’attivista continua a ricevere nonostante le sue avversità.