Il virus Marburg: sintomi, come si trasmette la malattia e i consigli per evitarlo
Il virus di Marburg, una malattia simile all’Ebola originatasi in Ruanda, ha suscitato preoccupazione in Europa. Dopo il recente episodio di presunti contagi ad Amburgo, in Germania, dove due persone sono state isolate per dubbi sulla loro positività, l’attenzione si è focalizzata sulla necessità di prevenire potenziali focolai. Ecco cosa c’è da sapere.
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha sottolineato che la «trasmissione da persona a persona» del virus di Marburg avviene solo attraverso il contatto con i fluidi corporei di un individuo sintomatico. Pertanto, per i cittadini dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo che si trovano nelle zone colpite in Ruanda, il rischio di esposizione e contagio è attualmente considerato basso. Tuttavia, esiste una «probabilità moderata di esposizione in contesti sanitari». Se un caso di infezione da virus di Marburg dovesse arrivare nell’UE o SEE, il rischio di ulteriore trasmissione sarebbe molto basso, a condizione che siano rispettate adeguate misure di sicurezza.
Per i viaggiatori diretti in Ruanda, è fondamentale essere a conoscenza dell’epidemia in corso e seguire le indicazioni delle autorità sanitarie locali. Tra i consigli specifici, si raccomanda di: «Evitare il contatto con individui che mostrano sintomi del virus di Marburg (febbre, vomito, diarrea, emorragie) e di non entrare in contatto con materiali o superfici contaminate da fluidi corporei di infetti, inclusi i corpi di chi è deceduto per Mvd e i relativi riti funebri; astenersi dal visitare strutture sanitarie in aree colpite per cure non urgenti o altre ragioni; evitare luoghi che potrebbero ospitare pipistrelli, come grotte o miniere, e qualunque interazione con animali selvatici, vivi o morti, compreso il consumo di loro carne».
In conclusione, «coloro che rientrano dal Ruanda all’interno dell’UE o SEE devono essere invitati a cercare immediatamente assistenza medica in caso di comparsa di sintomi riconducibili al virus di Marburg, indicando la propria storia di viaggio e eventuali esposizioni».
L’infettivologo Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, ha commentato la situazione, affermando: «In questo momento il Covid è l’ultimo dei problemi infettivi a livello mondiale. Anche se la Mers ha avuto una diffusione limitata alla zona mediorientale, la potenziale diffusione del virus di Marburg in Europa è molto più preoccupante, specialmente dopo che è stato riportato un caso ad Amburgo, legato a uno studente di Medicina. Ci auguriamo che non ci siano stati contagi tra i passeggeri del treno. Questo scenario ricorda il film ‘Cassandra Crossing’, dove un intero treno veniva colpito da un virus misterioso. Speriamo che le notizie da Amburgo si rivelino positive e che si tratti solo di un falso allarme».
Il focolaio di Marburg in diverse aree dell’Africa destava preoccupazioni, essendo un virus simile all’Ebola, con febbre emorragica e un alto tasso di mortalità, ha concluso Bassetti.