“IL SUOLO SI ALZA”. L’ANNUNCIO DI DE NATALE (INGV): SCENARIO DA BRIVIDI
Giuseppe De Natale, geologo e fisico famosissimo a livello internazionale che dal 2013 al 2016 è stato Direttore dell’Osservatorio Vesuviano, oltre che coordinatore del progetto Campi Flegrei Deep Drilling Project, premio Sergey Soloviev 2018 dall’European Geosciences Union, e dirigente di Ricerca dell’Ingv, si è lasciato andare ad un annuncio a dir poco raggelante che è stato letto con grossa preoccupazione dagli utenti.
L’esperto ha dichiariato che il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci sta lavorando su un piano di evacuazione in caso di evento di bradisismo grave nella zona dei Campi Flegrei con l’obiettivo di portare un apposito decreto in Consiglio dei ministri. Quello per l’evacuazione in caso di eruzione del Vesuvio, invece, c’è già. Ma il vulcanologo, come riportato da Il Tempo, non si è limitato a questo, agigungendo una frase che è davvero funesta: “L’avevo previsto e scritto già nel 2018, non fui ascoltato”.
Il Tempo, nel riprendere, a sua volta, quanto scritto sul Quotidiano Nazionale, ha messo nero su bianco che De Natale da diverso tempo era convinto che quello che sta succedendo nella zona dei Campi Flegrei sarebbe accaduto. Difatti il racconto del vulcanologo, rilasciato a mezzo stampa, prosegue così: “Innanzitutto ci tengo a precisare che quanto dirò non rappresenta necessariamente la posizione ufficiale dell’Ente. Parlo come ricercatore che si occupa da 40 anni di questi argomenti”. precisando, specie dopo la scossa di magnitudo 4.0 che sta preoccupando gli abitanti di Pozzuoli e Napoli, di non voler né allarmare, né tranquilizzare.
” L’importante, in un’emergenza come questa, è fare le azioni giuste, rapidamente”, ha detto l’esperto e ovviamente ci si chiede a quali azioni si riferisca. Riportiamo ancora una volta quanto detto da De Natale in chiosa della sua intervista: “Intanto capire quello che sta succedendo. La sismicità dipende dal fatto che il sollevamento del suolo sta aumentando, nel porto di Pozzuoli dal 2006 a oggi è di 1,20 metri. La risalita è la spia che in profondità, tra zero e tre chilometri, c’è una sorgente di pressione, che può essere magma o acqua che si sta riscaldando, che spacca anche le rocce e, quindi, determina terremoti sempre più forti e frequenti”.
“Agire subito, senza creare allarmismi, controllare gli edifici ed evacuare quelli fatiscenti”. Questi i consigli preziosi del famosissimo vulcanologo. E voi, cosa ne pensate? Diteci la vostra se vi va, nei commenti.