Il mistero della morte del Papa, cosa non torna

Il Giallo Sulla Morte di Papa Francesco: Le Versioni contrastanti e le domande ancora aperte

La morte di un Pontefice è un evento che scuote il mondo, un momento storico che segna la fine di un’era e l’inizio di un nuovo capitolo per la Chiesa cattolica. Nel caso di Papa Francesco, scomparso il 21 aprile 2025, tuttavia, le circostanze del decesso hanno sollevato interrogativi che gettano un’ombra di mistero sull’ultimo giorno del Papa argentino. In particolare, le dichiarazioni contrastanti rilasciate da fonti ufficiali e medici personali hanno alimentato dubbi e perplessità, lasciando irrisolte domande cruciali.

Il Comunicato Ufficiale: Una Versione Che Sembrava Chiara

Il bollettino ufficiale pubblicato sul sito della Santa Sede ha annunciato la morte di Papa Francesco alle 7:35 del mattino del 21 aprile 2025, all’interno del suo appartamento nella Domus Santa Marta. La notizia, firmata dal professor Andrea Arcangeli, responsabile della Direzione Sanitaria e Igiene del Vaticano, è stata confermata dal Cardinale Kevin Joseph Farrell, Camerlengo, e da Matteo Bruni, capo della Sala Stampa Vaticana. La versione ufficiale delineava un decesso avvenuto in modo improvviso, ma con un decorso naturale di una malattia.

Le Prime Testimonianze: Un Risveglio, Poi il Malore

Diverse testate giornalistiche, tra cui il Corriere della Sera, hanno inizialmente riportato che Papa Francesco si sarebbe svegliato alle 6 del mattino, con condizioni “discrete” fino a quando, verso le 7:00, avrebbe accusato un improvviso malore, probabilmente un ictus fulminante. Questa versione, apparentemente coerente con il comunicato ufficiale, sembrava spiegare il decesso in modo lineare e comprensibile.

La Voce del Chirurgo: Un Coma Precoce e un Vuoto Temporale

Tuttavia, la testimonianza del professor Sergio Alfieri, celebre chirurgo del Policlinico Gemelli e membro storico dell’équipe medica del Papa, ha stravolto la narrazione. Intervistato dal Corriere della Sera, Alfieri ha rivelato di essere stato contattato alle 5:30 del mattino dall’infermiere personale del Papa, Massimiliano Strappetti, con l’urgenza di un intervento. Giunto alla Domus Santa Marta, Alfieri ha trovato Francesco in coma profondo, senza alcuna possibilità di recupero.

Questa testimonianza solleva una questione fondamentale: se il Papa era già in coma alle 5:30, come può essere credibile la versione secondo cui si sarebbe svegliato normalmente un’ora dopo? L’affermazione del chirurgo evidenzia un vuoto temporale di almeno due ore tra il momento in cui Bergoglio ha perso conoscenza e l’annuncio ufficiale della sua morte. Alfieri, pur non indicando l’ora esatta del decesso, ha dichiarato che il Santo Padre è spirato “poco dopo”, suggerendo una discrepanza significativa rispetto all’orario ufficiale delle 7:35.

Un Protocollo Rigido, un’Anomalia Sconcertante

In una realtà come quella vaticana, dove il simbolismo e il protocollo sono elementi fondanti, le discrepanze temporali e narrative appaiono ancora più sorprendenti. L’ora del decesso, infatti, segna l’inizio del periodo di sede vacante e l’avvio del Conclave per l’elezione del nuovo Pontefice. La trasparenza è fondamentale in questi passaggi, e ogni anomalia diventa rilevante.

I Sacri Palazzi: Sussurri e Ombre

A Roma, la vita dei Sacri Palazzi si muove tra segreti e rituali. Le parole sussurrate nei corridoi della Curia possono rivelare verità nascoste. Una fonte anonima, ma ben informata, ha affermato: “Il Papa sta bene, finché non è morto”. Una frase che, alla luce degli eventi, assume un significato profondo e inquietante.

Silenzio e Domande Senza Risposta

Al momento, le autorità vaticane non hanno fornito spiegazioni dettagliate riguardo alle discrepanze tra le varie ricostruzioni. L’impressione è che si sia cercato di gestire con prudenza una situazione difficile. Tuttavia, la figura del Papa impone una riflessione sulla necessità di una comunicazione più trasparente, anche nei momenti di crisi. Il mondo ha il diritto di piangere il suo leader spirituale, ma ha anche il diritto di conoscere la verità sulle sue ultime ore. Il mistero della morte di Papa Francesco, con le sue incongruenze e i suoi silenzi, rischia di rimanere un’ombra che si proietta sulla storia della Chiesa.

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