Il medico del Papa, Sergio Alfieri: «Era in stato comatoso con gli occhi aperti. Esclusa la crisi respiratoria, nessuna TAC effettuata»
In un’intervista esclusiva all’Adnkronos Salute, il Professor Sergio Alfieri, noto chirurgo e medico personale del Papa, ha fornito dettagli importanti sugli ultimi istanti di vita del Pontefice, smentendo alcune delle ipotesi più diffuse sui motivi del decesso. Con parole misurate e ferme, Alfieri ha voluto fare chiarezza su quanto accaduto, offrendo un quadro clinico preciso e rassicurante.
L’arrivo a Santa Marta e le condizioni del Papa
Alfieri ha raccontato di essere stato chiamato nella mattina di lunedì da Massimiliano Strappetti, infermiere di fiducia del Papa, che gli aveva comunicato la gravità della situazione. Arrivato tra le 6.20 e le 6.30, il medico ha trovato il Pontefice in uno stato di coma, con gli occhi aperti, indossando una maschera per l’ossigeno. Tuttavia, ha sottolineato che il Papa non mostrava segni di dispnea o sofferenza respiratoria, né dolore, caratteristiche che spesso accompagnano un arresto respiratorio.
Nessun problema ai polmoni e respiro regolare
Aggiungendo dettagli clinici, Alfieri ha spiegato di aver auscultato i polmoni del Papa, trovandoli puliti e privi di rumori anomali come crepitii o fischi. In passato, il Pontefice aveva avuto episodi respiratori risolti con farmaci, ma questa volta la situazione era diversa: non si trattava di un problema ai polmoni. La morte, quindi, sarebbe stata causata da un evento neurologico piuttosto che da una crisi respiratoria.
L’assenza di esami radiologici e le ipotesi sulla causa della morte
Il medico ha precisato che non sono stati eseguiti esami radiologici post-mortem, come la TAC, poiché il Papa è deceduto nella sua residenza privata e non in ospedale. Di conseguenza, non ci sono referti radiologici che possano confermare con certezza la causa della morte. Alfieri ha ipotizzato che si possa trattare di un evento neurologico acuto, come un’ischemia o un’emorragia cerebrale, ma ha sottolineato che si tratta solo di congetture, ribadendo che la causa non è stata legata a problemi respiratori.
Un messaggio di serenità e rispetto
Alfieri ha voluto inoltre sottolineare l’importanza di evitare speculazioni infondate: molte ricostruzioni circolate sui media e sui social sono prive di fondamento clinico. La sua testimonianza serve a chiarire che il Papa è morto in modo sereno, senza sofferenza o dolore, e che il suo ultimo momento è stato caratterizzato da pace e dignità.
Un addio senza dolore
L’intervista si conclude con un messaggio di conforto: il Papa, secondo il medico, non ha sofferto negli ultimi istanti. “Se n’è andato in pace, senza disagio fisico”, ha affermato Alfieri, offrendo un’immagine umana e spirituale di un momento di grande delicatezza.
Un profilo di grande professionalità e umanità
Sergio Alfieri, già noto per interventi chirurgici di alto livello sul Papa, si distingue non solo per la competenza medica, ma anche per il coinvolgimento umano nel momento della perdita di una figura così importante. Le sue parole vogliono essere un gesto di rispetto e di conforto per i milioni di fedeli nel mondo che hanno pianto la scomparsa del Pontefice, contribuendo a fare luce su un momento così delicato con chiarezza e dignità.