Il grido di dolore della Vip: “Mia figlia è malata. Non posso stare con lei”
Una delle situazioni peggiori che possa vivere un genitore è senz’altro quello di dover fare i conti con una patologia del proprio figlio. A maggior ragione se, a causa degli impegni lavorativi, non si ha poi neppure il tempo di stargli vicino come si dovrebbe. E’ ciò che lamenta affranta questa celebrità americana, la quale con il cuore in mano ha confessato i problemi della sua famiglia.
Anche una star di Hollywood multi milionaria deve fare i conti con i problemi della vita di tutti i giorni, come dover mancare spesso da casa per il lavoro e non avere mai il tempo di occuparsi dei figli. Quando c’è di mezzo una malattia, come in questo caso, la sofferenza è ancora più lampante e ci si sente totalmente impotenti: ecco la storia di questa celebrità.
Il dolore della star
Stiamo parlando di un’attrice famosa in tutto il mondo, anche in Italia, dove molti la ricorderanno soprattutto per la serie tv ‘Lizzie McGuire’ e film di successo ‘A cindarella Story’ e ‘Una scatenata dozzina’. Oltre che essere una star di Hollywood, Ilary Duff è una madre lavoratrice come tante, alle prese con le incombenze della casa e dei figli.
In particolare, in una delle sue ultime interviste, la nota attrice ha confessato di dover fare i conti con la malattia della figlia, affetta dall’Afta Epizootica, una patologia che colpisce i bambini quando ingeriscono latte non bollito e proveniente da animale aftoso. A causa dei suoi impegni lavorativi, l’attrice non riesce però a dedicarle le attenzioni che merita, una circostanza che le suscita grande disagio ed insofferenza.
Per questo motivo Ilary Duff ha sentito l’esigenza di raccontare ai suoi followers la sua storia, un modo per mostrare vicinanza e dare coraggio a tutti quei genitori che si trovano a vivere la sua stessa situazione: “Amo così tanto il mio lavoro, ma questo è solo un piccolo grido per i genitori che lavorano e che devono lasciare i loro figli in tempi che non sembrano naturali e vanno contro tutto nel proprio corpo per non stare con loro”.