Il fidanzato di Chiara Petrolini rompe il silenzio: “Era una maschera, non mi accorsi di nulla”
Per la prima volta, il fidanzato di Chiara Petrolini, papà dei due neonati trovati sepolti nel giardino della villetta di Traversetolo, parla della tragica vicenda che ha scosso l’Italia. Ai microfoni de Le Iene, racconta il suo punto di vista, rispondendo alla domanda che molti si pongono: come è possibile che non si sia accorto di nulla?
La relazione con Chiara e la scoperta della verità
Il giovane confessa di non aver mai notato nulla di strano nel comportamento della ragazza: “Chiara era normale, non cambiava mai né il corpo né i suoi atteggiamenti. Era una maschera”. Riguardo ai loro rapporti, spiega: “Non usavamo protezioni, lei mi diceva che prendeva la pillola. Non abbiamo mai parlato di bambini, neanche per scherzare”.
Il rapporto e il peso del giudizio
Ripercorrendo la loro relazione, il fidanzato racconta di un legame speciale: “Mi sono tatuato il suo nome sul polso, pensavo che fosse la persona giusta, quella che ti cambia. Poi, all’improvviso, è diventata la persona che potrebbe rovinarti la vita”.
Sull’ipotesi che ha portato Chiara a nascondere le gravidanze, l’uomo avanza un’ipotesi: “L’ha fatto per il giudizio degli altri. Ci teneva molto a come la vedevano le altre persone”
La scoperta scioccante
La tragica scoperta del primo neonato è avvenuta in circostanze surreali. “Il giorno che hanno trovato il bambino mi ha mandato un messaggio: ‘Hanno trovato un bambino in casa mia. Siamo scioccati’. Per me era tutto strano, non lo collegavi a lei”, confessa l’uomo. “Non volevo entrare nel merito per non rovinarle la vacanza, poi mi chiamano i carabinieri”.
Il dramma che ancora non trova una spiegazione
Nonostante il passare del tempo, il fidanzato di Chiara Petrolini ammette di non essere ancora riuscito a darsi una spiegazione: “Non riesco a spiegarmi come sia successo. Ho ristudiato tutto, ma non torna ancora”. Un dramma che lascia spazio a tanti interrogativi e poche certezze.
Le domande senza risposta
Il racconto dell’uomo lascia aperti molti punti oscuri, in particolare il perché delle scelte di Chiara e il suo stesso coinvolgimento nella vicenda. “Se lei li avesse voluti tenere io non mi sarei tirato indietro”, conclude con un tono di vuoto e incredulità. Un racconto che getta luce su una tragedia complessa, dove il dolore e l’incomprensione si mescolano in una realtà difficile da accettare.