“Hai rovinato migliaia di famiglie, taci!” un giornalista coraggioso sputtana la Boschi che senza vergogna attacca il Governo
La sorella di Fonzie, il bulletto che non riusciva a chiedere scusa, abita a Laterina, in provincia di Arezzo. La certezza della parentela con il personaggio tv è stata raggiunta ieri pomeriggio alle 15 e sei minuti, quando Maria Elena Boschi ha avuto la pessima idea di accostarsi a Twitter e commentare la sentenza contro la Lega Nord. Ecco il testo vergato dall’ ex ministra alle Riforme, quella che «in caso di sconfitta al referendum lascio la politica» (22 maggio 2016): «Mi hanno massacrata due anni per un incontro con un dirigente di banca. Per un incontro! Se invece rubassi 49 milioni e mi rifiutassi di restituirli, cosa mi farebbero? Lega Ladrona».
Allora, cominciamo con il ricordare che il «dirigente di banca» era Federico Ghizzoni, all’ epoca amministratore delegato di Unicredit, non esattamente un ragioniere qualunque. Era il 12 dicembre 2014 e Ghizzoni, come ha raccontato egli stesso in commissione d’ inchiesta, incontrò la ministra che gli chiese «se era pensabile per Unicredit valutare un’ acquisizione o un intervento su Etruria». Ghizzoni se la cavò spiegando che non decideva da solo le acquisizioni, ma ricorda ancora il grande imbarazzo. Anche perché la ministra, in Banca Etruria, aveva un padre vicepresidente e un fratello funzionario.
La Boschi chiese anche un incontro al presidente della Consob, Giuseppe Vegas, per sostenere che Etruria non doveva essere rilevata dalla Popolare di Vicenza. Ebbene, questa signora ieri ha trovato il modo di inzuppare il rimmel nei guai della Lega causati da Francesco Belsito, dipingendosi ancora come una vittima dello scandalo Etruria. E chissà che cosa pensano i 30.000 azionisti e i 5.000 obbligazionisti che hanno perso tutto. Sarà colpa della «Lega ladrona», o di chi ha gestito la banca come fosse il suo tinello?