Grave attentato terroristico, ci sono morti e ostaggi. La Turchia piomba nella paura
Oggi è stato confermato un tragico “attacco terroristico” che ha colpito gli stabilimenti della Tusas, l’Industria Aerospaziale Turca, situati a Kahramankazan, una cittadina a nord-ovest di Ankara, a circa cinquanta chilometri dalla capitale. L’attacco ha causato morti e feriti, secondo quanto riferito dal ministro dell’Interno turco, Ali Yerlikaya, e dall’agenzia di stampa Anadolu.
Il ministro Yerlikaya ha dichiarato: “Un attacco terroristico è stato portato avanti contro gli stabilimenti di Tusas a Kahramankazan. Purtroppo ci sono morti e feriti”. Le prime informazioni parlano di almeno due vittime, come riportato dalla Cnn Turk. Sebbene il numero dei feriti non sia stato ancora confermato, la gravità dell’attacco ha lasciato il Paese sotto shock.
Ankara, attentato terroristico: “Ci sono morti e feriti”
L’attacco potrebbe essere stato opera di un kamikaze, secondo quanto suggerito dal giornale turco Sabah. Non ci sono ancora informazioni ufficiali sulla natura dell’esplosione, ma alcuni indizi sembrano puntare verso un’azione suicida. L’attacco è avvenuto intorno alle 16:00 ora locale, e diverse fonti, tra cui la rete televisiva turca Habertürk, riferiscono che ci sarebbero anche ostaggi all’interno del complesso aerospaziale, anche se i dettagli sono ancora scarsi.
La situazione sul posto è ancora in corso e la televisione privata Ntv ha riportato anche spari dopo l’esplosione. Le immagini trasmesse dai media locali mostrano una colonna di fumo bianco davanti all’ingresso del sito, confermando la violenza dell’attacco. Al momento, nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità dell’attacco, lasciando un alone di incertezza sulle motivazioni e sugli autori di questo atto di violenza.
La Tusas, azienda strategica per l’industria aerospaziale turca, rappresenta un obiettivo di grande rilevanza per gruppi terroristici, considerando l’importanza delle sue infrastrutture per la difesa nazionale. Le forze di sicurezza turche sono attualmente impegnate nelle operazioni per mettere in sicurezza l’area e liberare eventuali ostaggi.