GIANLUCA VIALLI, LA MALATTIA CHE HA COLPITO IL CAMPIONE

Non sto combattendo una battaglia” aveva dichiarato “perché non credo che sarei in grado di vincerla. Il tumore è un avversario molto più forte di me. Devi cercare di migliorarti ogni giorno, devi ridere spesso, devi aiutare gli altri. Secondo me, questo è un po’ il segreto della felicità”. Queste le struggenti parole pronunciate, tempo fa, da Gianluca Vialli.

Proprio come il grande campione serbo Sinisa che ha lottato sino all’ultimo contro una leucemia mieloide particolarmente aggressiva che non gli ha lasciato scampo, Vialli sta combattendo una battaglia altrettanto dura contro il tumore al pancreas.

Ogni anno, in Italia, il tumore del pancreas uccide quasi 13mila persone. Rappresenta attualmente la terza causa di morte oncologica e si avvia a diventare la seconda, sia per un ritardo nelle diagnosi,sia perché la ricerca nella cura di questa particolare patologia va a rilento a causa della mancanza di fondi.

Soprattutto per la neoplasia che ha colpito Gianluca Vialli, quindi, la tempestività con cui viene diagnosticata è determinante. Intercettare il tumore al pancreas nella sua fase iniziale è fondamentale perché una diagnosi precoce può salvare la vita.

E’ fondamentale conoscere i campanelli d’allarme e i fattori di rischio è per avere cure tempestive e poter intervenire chirurgicamente. Ma quali sono? Vediamolo insieme.

La cosa importante è imparare ad ascoltare il proprio corpo per riconoscere sintomi da non sottovalutare. Come nel caso di: un mal di schiena o un dolore profondo nella parte superiore dell’addome che rappresentano più di un fastidio.; una perdita di peso e di appetito improvvisi; una colorazione gialla della pelle e degli occhi; un prurito insolito; un cambiamento nella digestione e nelle abitudini intestinali.

Sulla base delle ultime notizie, le condizioni di Gianluca Vialli si sono aggravate nelle ultime ore. Dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi, quelle in cui lasciava in stand-by il calcio, quello che per tutta la vita ha praticato con passione e dedizioni, per convogliare tutte le sue energie verso la lotta alla malattia, da Londra, dove risiede da tempo, arrivano pessime notizie: le sue condizioni si sarebbero aggravate ed è stato necessario il ricovero in clinica dove è arrivata anche la mamma 87enne da Cremona.

Un brutto mostro, quello contro il quale il grande campione combatte dal 2017. Dopo il comunicato da lui stesso diramato in seno alla FIGC, ricoprendo il ruolo di Capo delegazione, si era subito intuita la gravità della situazione. Un lotta tenace, caparbia, una lotta per restare in vita che lo accomuna al grande Sinisa. Una lotta che, nonostante la sofferenza, fa sempre prevalere il senso di voler continuare a far parte di questo mondo, nonostante il dolore, nonostante i momenti bui.

Gli amici di sempre, tra cui ct Roberto Mancini . con cui è legato da una eterna amicizia nata sui campi della Sampdoria, ci sono sempre, seppur provati dalla morte improvvisa di Sinisa. Ora gli occhi di tutti i tifosi, degli appassionati di calcio, sono puntati su Vialli, che è stato ricoverato nella stessa clinica londinese in cui in passato aveva sostenuto le cure per il tumore al pancreas. Queste sono ore cruciali, di attesa, tensione, apprensione, ansia, anche se la situazione è davvero brutta.